La Tribuna sammarinese passa nelle mani della fondazione culturale di Asset banca: l’atto, firmato lunedì scorso, che comporta l’acquisizione al 100 per cento delle quote della Gdg edizioni Srl (la società che edita il quotidiano), non prevede il rientro dell’attuale segretario di Stato alla cultura, Giuseppe Maria Morganti, fuoriuscito dalla compagine societaria anni addietro, «per ragioni di opportunità politiche». Rimarrà al suo posto il direttore Davide Graziosi che conferma la sua squadra ed è già in cerca di un caporedattore.
Tumulto, dunque, nel mondo dell’informazione del Titano il cui parlamento, il Consiglio grande e generale, appena il mese scorso aveva votato a favore di un’istanza d’Arengo (una sorta di mozione cittadina) che chiedeva l’istituzione dell’Ordine dei giornalisti e dunque la “messa in regola” di una professione che, sulla carta, a San Marino non è ancora riconosciuta. Vuoti normativi a parte e regole obsolete, l’informazione è comunque coniugata al plurale nel piccolo Stato fondato dal Santo: una tv di Stato, tre quotidiani locali più quattro italiani con pagine dedicate a San Marino, un settimanale economico, siti di informazione (ben tre i più quotati) e riviste patinate fanno della repubblica una macchina editoriale assai variegata.
La Tribuna è tra i giornali locali il più “anziano” e dalla tiratura più alta. Complicata la storia della società che lo edita che, nel recente passato, aveva sollevato non poche curiosità anche oltre confine. Fino al 2005, ne faceva parte al 33% proprio Morganti, tra gli uomini più in vista del Partito dei socialdemocratici: divenuto presidente del Psd (e ora ministro del congresso di Stato), per ragioni di opportunità politiche, lascia la compagnia. Tra i cui soci rimane però, solo fino alla fine del 2010 la moglie di un noto avvocato sammarinese assurto agli onori delle cronache per un paio di inchieste a cavallo tra San Marino e Napoli e la cui posizione giudiziaria si sta chiarendo per lui in maniera positiva proprio in queste settimane (http://www.sanmarinonotizie.com/?p=62684). Dal 2011, il direttore Graziosi ne era rimasto dunque l’unico socio. Fino all’interessamento della fondazione Valori tattili, voluta da Asset banca per gli investimenti nella cultura sammarinese. «Un’operazione di cui siamo soddisfatti», commenta laconico il presidente della banca, Stefano Ercolani.
«Rimarrò direttore del quotidiano – ha chiarito Graziosi – e la squadra rimane invariata. Ora, mi metto alla ricerca di un caporedattore. A breve cambierà il formato e daremo spazio a rubriche diverse. Abbiamo trovato un partner preparato: quello giusto per provare ad affrontare il territorio fuori San Marino».
Asset ci tiene a precisare che il giornale non «sarà cosa» della banca, ma della sua Fondazione che è autonoma e che è presieduta da Augusto Mengozzi. D’altronde, la banca ha altro a cui pensare. E’ ancora in fase di udienza preliminare al tribunale di Forlì il procedimento scaturito dall’inchiesta “Re nero” sul presunto vortice di soldi fatti girare tra Italia e San Marino (http://www.smtvsanmarino.sm/attualita/2011/10/06/re-nero-prima-udienza-davanti-gip) e da poco ha acquisito, tra non poche difficoltà, la Banca commerciale sammarinese, travolta prima da un lungo commissariamento e poi dal blocco dei pagamenti, infine da un paio di inchieste tutte sammarinesi ad oggi ancora aperte (http://www.libertas.sm/cont/news/san-marino-asset-banca-acquisisce-bcs-i-giornali/57316/1.html).
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