Credo che l’Expò del 2015 sarà una grandissima occasione per il nostro Paese e anche per la Romagna. Penso possa rappresentare, al di là di tutto, davvero un’opportunità straordinaria, se saprà trasformare la città di Milano in una porta di ingresso verso l’Italia, vero e proprio contenitore di straordinari tesori e ricchezze. La sfida dell’Expò è quella di passare dall’obiettivo, lodevole e alto, di riflettere e agire in merito a “nutrire il Pianeta” a quello, altrettanto importante e sfidante, di creare e offrire “cibo per la mente”.
In questo non siamo secondi a nessuno.
Mi viene in mente un episodio apparentemente trascurabile, al quale ho assistito qualche tempo fa alla Biblioteca Ambrosiana, proprio a Milano. Una bambina piuttosto piccola (avrà avuto tra i 4 e i 5 anni, forse), in Pinacoteca, davanti alla Canestra di Caravaggio, raccontava ai genitori il senso di quell’opera. Ne avevano parlato a scuola e la maestra aveva raccontato alla classe cosa significasse e ritraesse questo capolavoro. I genitori, incuriositi e orgogliosi, ascoltavano piuttosto rapiti.
Anche questo intendo quando parlo di “cibo per la mente”, per tutte le menti. Il nostro Paese è pieno di musei, di bellezze artistiche, di risorse culturali (e naturali) che possono e devono rappresentare un’occasione di scoperta, di lavoro e nuova occupazione (anche in cooperativa), di professionalità, di passione, di messa a valore di un patrimonio dell’umanità.
Milano parte in ciò con basi solide, ma fortunatamente non è affatto sola: dalla Pinacoteca di Brera, con Piero della Francesca, Mantegna, Caravaggio, Bellini, Raffaello e innumerevoli altri maestri, alla Ambrosiana con la sua varietà e originalità arricchita delle carte leonardesche, arrivando al Cenacolo dello stesso Leonardo, sul quale l’Unesco dovrebbe pronunciarsi (non conosco i meccanismi di funzionamento dell’Unesco, ma credo si dovrebbe attivare per rendere omaggio alla meraviglia e alla perfezione di una simile opera dell’ingegno umano). Solo per citare qualche esempio, poiché l’elenco sarebbe oltremodo davvero ben più lungo…
Se, dunque, Milano sarà davvero il “biglietto da visita dell’Italia”, il punto di partenza che muoverà verso tantissime altre mete di valore culturale sparse lungo tutto lo Stivale, stimolando la voglia di scoperta e conoscenza, allora turisti, studiosi, appassionati, viaggiatori, ricercatori, curiosi potranno davvero raccogliere a piene mani ciò che darà loro un altro nutrimento, di cui possiamo andare fieri: cibo per la mente, per gli occhi, per il cuore.
Non dobbiamo perdere una simile opportunità (anche come movimento cooperativo) per far leva su un volano di sviluppo e rilancio del nostro Paese, come la cultura; e soprattutto dovremmo impegnarci affinché l’opportunità che si potrà aprire con l’Expò non resti fine a se stessa o circoscritta temporalmente, ma dia un forte stimolo a una profonda rinascita, anche culturale, del nostro Paese e della nostra Romagna.
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