L'Ispettore di Icomos Olivier Poisson a settembre sarà a Bologna per valutare la candidatura dei Portici a Patrimonio dell'Umanità
A settembre 2020 l’Ispettore Olivier Poisson, inviato da Icomos sarà a Bologna per valutare da vicino la candidatura dei Portici a Patrimonio Unesco.
Il Presidente del Centro Unesco di Bologna, avvocato Bruno Cinanni, impegnato in prima persona nel raggiungimento di questo prestigioso obbiettivo, aveva già da tempo annunciato questa importante presenza in Città al fine di valutare la qualità e la pertinenza di tale candidatura.
Icomos è l’Associazione non governativa, senza fini di lucro che si impegna nella promozione e conservazione del patrimonio culturale ed artistico internazionale.
L’Ispettore Poisson, architetto francese, che fa parte del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti, vanta importanti missioni esplorative per conto di Unesco in Europa, in Marocco e in Siria.
Sarà a Bologna il 23, 24 e 25 settembre 2020 e dovrà decidere se concedere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità ai Portici cittadini.
Il responso sarà poi comunicato alla città felsinea nel prossimo anno 2021.
L’avvocato Bruno Cinanni in qualità di Presidente del Centro Unesco di Bologna si è sempre impegnato nel raggiungimento di questo importante obbiettivo che ha avuto origine nell’anno 2006 con l’inserimento dei Portici nella lista propositiva italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Cinanni è avvocato cassazionista titolare dello studio legale con sede in via Galliera n. 4 all’interno dello storico palazzo Torfanini dove è collocata anche la sede ufficiale del Centro Unesco di Bologna che è membro della Federazione italiana, l’unica Organizzazione non Governativa autorizzata, dal 1949, dall’Ufficio legale dell’Unesco a portare il nome dell’Unesco.
Presso la sede di palazzo Torfanini Bruno Cinanni ha organizzato Eventi e Mostre patrocinate da Unesco, riscuotendo costanti e lusinghieri apprezzamenti.
Inoltre in diverse circostanze ha potuto vantare del supporto dei Lions e dell’Associazione «Arte sotto i Portici» promossa dal dott. Peppino Della Balda e del dott. Francesco Cordua.
L’Associazione «Arte sotto i Portici» ha ospitato le opere di numerosi artisti, alcuni dei quali hanno raggiunto fama e prestigio internazionali.
Il noto critico d’arte, Professor Vittorio Sgarbi, ha visitato in prima persona questa importante esposizione che di certo acquisterebbe ulteriore prestigio avvalendosi i Portici del titolo «Patrimonio Unesco».
I portici di Bologna con i loro 53 Km. di lunghezza, di cui 38 chilometri nel centro storico, sono da secoli sinonimo di bellezza e di unicità in grado di donare alla città un particolare fascino ed immediata riconoscibilità.
Dei 53 Km. di portici saranno selezionati 12 Km. scelti fra quelli centrali e periferici.
La motivazione riguardo alla candidatura Unesco in riferimento ai portici dice che sono: «Un elemento identificativo della città di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate».
L’Ispettore Olivier Poissono visiterà e revisionerà le piazze porticate come piazza Santo Stefano e piazza Cavour, poi via Zamboni e Strada Maggiore per concludere con i Portici di San Luca e Santa Caterina.
Non solo l’arte bensì l’interna economia cittadina si avvantaggiarebbe del titolo Patrimonio Unesco in quanto i siti Unesco sono quelli che attirano il maggior numero di visitatori nel mondo.
Il Presidente Bruno Cinanni ha più volte ripetuto l’importanza dell’appartenenza ai siti Unesco come motore capace di ampliare e di generare nuove dinamiche in favore dell’economia cittadina.
I Portici di Bologna si distinguono per la loro architettura e per la loro bellezza. Stendhal nel suo racconto, Voyages en Itale del 1826, così li descrive:
«Sovente alle due di notte, rientrando nel mio alloggio a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l’anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Come è bello!».
I portici a Bologna sono nati in modo pressochè spontaneo nell’alto medievo ma è a partire dall’anno 1288 e in seguito all’arrivo di studenti e dottori nella zona auniversitaria, che tramite un bando, il Comune stabilì che tutte le nuove case dovessero essere costruite con il portico, mentre quelle già esistenti ma sprovviste, dovessero aggiungerlo. Al proprietario spettava l’onere del mantenimento pur garantendo al Comune l’uso pubblico del suolo. I portici dovevano essere alti 2,66 mt. (equivalenti a 7 piedi bolognesi dell’epoca) e larghi altrettanto in modo tale da consentire il passaggio di un uomo a cavallo.
Non fu sempre possibile rispettare queste misure per via dei costi che questo comportava e che non erano accessibili a tutti.
I primi portici furono costruiti in legno e di questi rimane la splendida testimonianza di Casa Isolani in Strada Maggiore risalente al XIII secolo con le sue altissime travi di circa 9 metri, realizzate in stile romanico-gotico.
Successivamente dopo il 1568 si iniziarono a costruire in laterizio o pietra.
A metà del XVI secolo furono costruiti i portici della chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano e il loggiato di palazzo del Monte in via Galliera, entrambi importanti per imponenza e per bellezza architettonica.
Proprio in questo periodo alcune nobili famiglie preferirono seguire la «moda romana» e per ditinguersi chiesero di potere costruire palazzi senza i portici, così come ancora oggi si può coglierne testimonianza, nei palazzi Fantuzzi, Bentivoglio, Bevilacqua, Davia Bargellini.
Il centro della città felsinea è costellato di splendidi e storici portici fra i quali quelli del Pavaglione dove si trova lo storico edificio dell’Archiginnasio che fu la prima sede unificata dello Studio bolognese.
Il portico più lungo al mondo rimane quello di San Luca che misura 3796 metri e che vanta 666 arcate partendo da porta Saragozza fino a giungere al Santuario della Madonna di San Luca dando origine ad un percorso e ad uno scenario altamente suggestivo, sia sul piano emozionale e sia sul piano visivo cromatico.
I portici corrispondono alla natura più intima della città, riflettendo il suo profondo senso di accoglienza, contraddistinto da un calore e da una generosità di tipo materno, così come il cantautore Francesco Guccini racconta nel suo brano dedicato e intitolato Bologna:
« Oh quanto eravam tutti artistici, ma senza pudore o vergogna, cullati fra i portici cosce di mamma Bologna…”
Dunque la splendida città di Bologna con i suoi meravigliosi portici si appresta a raggiungere l’ambita meta, così da potere consolidare la propria bellezza e il proprio prestigio all’interno dei siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità Unesco, affinchè tutti possano godere ed avvantaggiarsi di tale particolare unicità architettonica e urbana.
Si ringrazia infine il Presidente del Centro Unesco di Bologna, avvocato Bruno Cinanni per l’impegno e la passione impiegati nel raggiungimento di questo importante traguardo storico.
Rosetta Savelli
25 agosto 2020
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