Contro l'ultimo Dpcm del governo
CESENA. Angelo Malossi Presidente Fipe Confcommercio Cesenate e Silvia Bragagni Presidente Fiepet Confesercenti Cesenate sono assolutamente contrari e determinati a combattere con ogni mezzo quanto previsto dall’ultimo DPCM di Conte, che obbliga alla chiusura anticipata tutte le attività di ristorazione, di pubblico esercizio nonché obbliga alla chiusura totale le palestre e i centri sportivi.
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Le organizzazioni stanno organizzando incontri in tutta Italia e si sono battute tenacemente affinché il governo non assumesse un provvedimento che getterà nella disperazione imprenditori di tutti i settori economici.
“Ci hanno chiesto di adeguare le nostre attività alle linee guida, e lo abbiamo fatto, di organizzare il personale formandolo all’uso dei DPI e lo abbiamo fatto, abbiamo anche rassicurato la nostra clientela e osservato scrupolosamente quanto suggerito dalla comunità scientifica e dalle direttive ministeriali e regionali. Nel frattempo il Governo, anziché potenziare i trasporti e evitare le occasioni di assembramento che sarebbero state inevitabili con la ripresa delle attività, ha perso tempo a discutere di cose inutili, come i banchi con le rotelle e ha affossato qualsiasi segnale di ripresa che gli imprenditori stavano lentamente costruendo”.
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Ora questi provvedimenti rischiano di mandare all’aria interi settori economici e si incuterà nuovamente un clima di terrore, che nuocerà fortemente alla propensione al consumo.
“Per questo motivo e in difesa di tutte le nostre attività economiche associate, dai pubblici esercizi agli alberghi, dalle palestre alle associazioni sportive, ma anche a favore di tutto l’indotto che questo mondo crea al commercio e all’artigianato abbiamo deciso di incontrarci con i nostri legali per valutare se sia possibile presentare un ricorso al Tar contro il DPCM”.
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Già questa mattina sia Confcommercio che Confesercenti hanno portato ai rispettivi tavoli regionali la proposta di fare un ricorso al Tar per contrastare il DPCM e le norme che penalizzano interi settori economici e costringere il Governo a rivedere le sue scelte.
“Vogliamo, infine, citare un dato emblematico per far capire come il governo stia sbagliando la sua azione: la SIAE ha reso noto che nel periodo 15 giugno-10 ottobre su 2.762 spettacoli con 347.262 spettatori si è avuto un solo caso di contagio”.
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