Mediterraneo conteso di Maurizio Molinari
E’ un buon libro, ben informato e ben documentato. Inoltre è scritto in modo fluente. C’è però chi si lamenta che è di parte e nel quale i buoni sono sempre i buoni e le democrazie hanno sempre ragione. Il volume in questione è “Mediterraneo conteso” di Maurizio Molinari. E’ il saggio di un giornalista di primo piano che fino a pochissimo tempo fa è stato direttore di Repubblica. Ma che aveva ricoperto il ruolo di inviato in Medio Oriente, nel Nord Africa e nei Balcani. Inoltre era stato corrispondente da Bruxelles, New York e Gerusalemme affermandosi come uno dei massimi esperti di geopolitica e relazioni internazionali.
Molinari non è di parte. Ma, come ognuno di noi, da una lettura degli episodi anche in base alla propria cultura. Quindi è difficile pensare che possa condividere gli atti (spesso prove di forza) delle autocrazie. Chi lo legge lo conosce e lo sa.
Il volume è bello e chiaro e descrive le aree di crisi principali e ci aiuta a capire cosa succede nel Mediterraneo, mare con la più alta concentrazione di navi militari. Non a caso è ritenuto il il cuore strategico del pianeta. In competizione ci sono tre potenze globali e una dozzina di medie. Senza dimenticare i cinque conflitti in corso.
Molinari analizza la situazione geopolitica di un Mediterraneo allargato, che da Gibilterra arriva fino al Mar Nero, e dal centro dell’Europa si spinge fino al Golfo di Guinea e, più a est, al Medio Oriente.
Questo post è stato letto 141 volte