Meno matrimoni e meno nuovi nati, ma numero delle famiglie in aumento; la popolazione continua ad crescere, però solo dello 0,12% (la percentuale più bassa dal 1997 a oggi), e se il movimento migratorio si conferma la componente più dinamica nell’andamento demografico complessivo, si registra una significativa flessione nell’ingresso di immigrati e, per contro, l’aumento di quanti decidono di emigrare altrove. E il fatidico tetto dei 100mila abitanti si allontana di almeno un anno.
E’ questa la fotografia della popolazione cesenate che emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Statistica del Comune sulla base dei dati demografici.
Al 31 dicembre 2012 la popolazione cesenate era di 97.603 residenti, con un aumento di 119 unità (pari allo 0,12%) rispetto al 2011: si conferma così, per il secondo anno consecutivo, una riduzione dei ritmi di crescita rispetto al precedente periodo 2007-2010, quando si è assistito ad un aumento consistente della popolazione, con oltre quattromila abitanti in più nell’arco di 4 anni.
Sulla base di questo andamento, slitta in avanti anche la previsione di raggiungimento del traguardo dei 100mila abitanti: a gennaio 2011, sulla base del trend registrato fra il 2000 e il 2010, l’ipotesi era di superare questa soglia nel 2015, mentre oggi, se si considera la crescita registrata negli anni più recenti, si valuta che ciò possa avvenire nel 2016 (o, addirittura, nel 2017, se le previsioni si effettuano estendendo nel tempo quanto avvenuto negli ultimi 15-17 anni).
Balza agli occhi, inoltre, come questo dato sia piuttosto distante dai 95.990 residenti registrati a Cesena il 9 ottobre 2011, in occasione del 15° Censimento della popolazione. Ma questo dato non corrisponde ad una effettiva flessione della popolazione in quel periodo: infatti, sono tanti i cittadini che, per diversi motivi, non hanno provveduto correttamente agli adempimenti censuari; non a caso, i Servizi demografici stanno svolgendo un’attenta attività di controllo tra il rilievo censuario e le risultanze dell’anagrafe comunale.
Proseguendo nell’analisi dei dati della popolazione cesenate, continua ad aumentare la componente femminile: al 31 dicembre scorso le donne cesenati risultavano essere 50.461, pari al 51,7% del totale, contro 47.142 maschi.
In città si nasce di meno: negli ultimi 12 mesi alla popolazione residente si sono aggiunti 800 nuovi nati – 22 in meno rispetto al 2011 – con 423 fiocchi azzurri e 377 fiocchi rosa. Fra loro i bimbi di nazionalità straniera sono 165, pari al 20% del totale, a conferma del fatto che l’indice di fecondità delle donne straniere è più che doppio rispetto a quello delle italiane. Fra i nuovi nati stranieri la nazionalità più rappresentata è quella del Marocco (31), seguita dall’Albania (21) e dalla Tunisia (18).
In aumento, invece, il numero dei decessi, che passano dai 1058 del 2011 a 1094 dell’ultimo anno. Comparando i dati delle nascite e delle morti si registra un saldo maturale negativo di 294 unità. In altre parole, se l’andamento demografico a Cesena dipendesse solo da nascite e morti, si sarebbe registrato un calo della popolazione di 294 persone.
Ma sulla popolazione incide, com’è noto, anche il movimento migratorio, e su questo fronte si registrano novità significative, con un rallentamento dei nuovi arrivi e un aumento delle partenze. Nel 2012 sono immigrati nel nostro comune 2.491 abitanti, 71 in meno rispetto al 2011: la flessione riguarda in buona parte gli immigrati di cittadinanza straniera che passano dai 1.119 del 2011 ai 1.003 del 2012 (-116), confermando una tendenza rilevata già nello scorso anno.
Per contro crescono gli emigrati che passano da 1.898 unità dell’anno scorso alle 1.970 del 2012.
Nel corso del 2012 si è ulteriormente rafforzata la popolazione residente straniera che rappresenta il 10% della popolazione con 9.794 unità (oltre 250 persone più rispetto al 2011), anche se si tratta di una crescita più contenuta rispetto agli anni precedenti, con un incremento pari allo 0,26%. Questo dato si allontana notevolmente dai picchi degli ultimi anni, riportandoci ai livelli di crescita della popolazione straniera registrati prima del 2000.
Riguardo alle nazionalità presenti, il nucleo più consistente è rappresentato dai cittadini provenienti dalla Romania (1407) seguiti da Albania (1218), Marocco (973) e Bulgaria (844). Da rilevare che in questi ultimi anni sono diventate numericamente più consistenti le comunità provenienti dai nuovi stati membri dell’Unione Europea, come appunto la Bulgaria, ma anche la Polonia (665) e l’Ucraina (541). Non a caso, la fetta più consistente degli stranieri presenti a Cesena proviene da stati membri dell’Unione, mentre un altro 24% è originario di Paesi europei extra Ue; a completare la torta, un 30% originario del continente africano (con particolare incidenza dei paesi dell’Africa settentrionale), un 9% proveniente dall’Asia (fra cui spicca il Bangladesh), mentre l’America è rappresentata solo dal 4%.
A Cesena ci si sposa sempre meno: nel 2012 sono stati celebrati 234 matrimoni, vale a dire 25 in meno rispetto al 2011. Continua così la tendenza alla flessione già registrata negli anni passati e che si era interrotta sporadicamente nel 2010 . Il “tasso di nuzialità” continua la sua discesa rispetto al decennio precedente (nel 2000 si registravano 4,57 matrimoni ogni 1000 residenti, nel 2012 si è scesi a 2,40 matrimoni per 1000 residenti). I matrimoni religiosi sono stati 123 e si sono concentrati in particolare nei mesi compresi fra maggio e settembre (107 in questo periodo); i matrimoni civili, invece, sono stati 111. Infine, una curiosità: il mese preferito per le nozze è stato settembre, quando sono stati celebrati 61 matrimoni.
Nonostante la diminuzione dei matrimoni, cresce il numero delle famiglie che raggiunge quota 41.950 (erano 41.636 all’inizio del 2012), ma continua a scendere il numero medio dei componenti che si attesta a 2,33 persone per nucleo (nel 1980 si era a 3,24). Le famiglie composte da una sola persona ora sono 13.897 (+343 rispetto al 2011) e rappresentano il 33,13 % del totale delle famiglie (il 25% nel 2000).
A Cesena la popolazione con più di 65 anni rappresenta il 23,39% del totale, mentre quella con più di 75 anni raggiunge l’11,963%. I dati del nostro Comune relativi alla fine del 2012 ci mostrano un indice di vecchiaia del 179% (contro un dato nazionale del 144%): significa che ogni 100 giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro vi sono ben 179 persone che ne escono.
Va detto che oggi definire ‘anziano’ chi ha superato i 65 anni di età è una convenzione utile a fini statistici: tanti 65enni, grazie al benessere generale, vivono nel pieno delle loro forze, spesso ben inseriti nella realtà quotidiana, del lavoro e della famiglia, tanto che la loro esperienza è di fondamentale sostegno allo sviluppo della collettività. Da qui l’esigenza di approfondire e monitorare l’evoluzione del fenomeno inserendo nuove elaborazioni sui “grandi anziani” con 75 anni ed oltre.
Le famiglie cesenati che hanno al loro interno almeno un ‘over 65’ sono 15.476. . Di queste ben 9.309 (22%) sono famiglie composte da anziani soli (5.582 con 1 componente e 3.727 con 2 componenti). A seguire troviamo 889 nuclei in cui solo 1 dei due coniugi ha già raggiunto o superato i 65 anni di età. Ed ancora i nuclei che ospitano 3 o più anziani sono 92.
In ben 5.346 nuclei troviamo “grandi anziani” che vivono soli e rappresentano il 12,7% del totale delle famiglie (3.856 in famiglie mono composte e 1.490 in famiglie dove entrambi i coniugi hanno 75 anni ed oltre). Sono, invece, 367 le persone, con 65 anni o più affidate alle varie tipologie di convivenza (convivenze religiose, case di riposo, case protette).
Infine, sono ben 30 i cittadini cesenati che al 31 dicembre 2012 avevano raggiunto e superato la soglia dei cento anni d’età, di questi soltanto 4 maschi e ben 26 femmine. La cittadina più longeva del nostro comune ha spento nell’ottobre dello scorso anno ben 106 candeline. Questo piccolo esercito è composto per intero da cittadini italiani, e 25 di essi sono nati in un Comune della provincia di Forlì-Cesena. Nella loro condizione di stato civile prevale ovviamente la vedovanza ma per 4 signore lo stato civile è “nubile”. Ben 23 sono all’interno del proprio nucleo famigliare e 20 di essi sono intestatari di foglio di famiglia, mentre sette sono ospiti di una convivenza.
Gettando lo sguardo alla popolazione nei quartieri, l’Oltresavio rimane il più popoloso con 19.143 residenti (di cui 9.148 maschi e 9.995 femmine), seguito dal Cervese Sud (13.472), dal Centro Urbano (12.118) e dal Fiorenzuola (10.908). Tutti gli altri sono al di sotto dei 10.000 residenti: in questa ‘classifica’ le ultime posizioni sono occupate dal quartiere Dismano (4637 residenti) e dal quartiere Borello (2.747).
“Come sempre, l’appuntamento con i dati sull’andamento demografico elaborati dall’Ufficio Statistica si rivela fonte di innumerevoli spunti di riflessione – commenta il Sindaco Paolo Lucchi –. I dati numerici, infatti, ci indicano come sta cambiando la città e ci offrono chiavi di lettura per capire quali potranno essere le sue nuove esigenze. Ed è evidente che i cambiamenti in atto impongano una riflessione strategica. E’ il caso del dato relativo alle famiglie, che aumentano di numero ma diventano più piccole, con un‘incidenza sempre maggiore dei nuclei composti da una sola persona: il fenomeno, in atto a Cesena come nel resto d’Italia, rende infatti ancor più importante preservare la rete di servizi (alla persona, scolastici, socio-sanitari), in grado di supportare il costante ridursi delle autonomie personali. Pensiamo, per esempio, al progressivo invecchiamento della popolazione (le decine di centenari presenti anche a Cesena!) ed a come questo imponga un cambiamento vero. Dobbiamo quindi organizzare ancor meglio i servizi, ben sapendo che molta della nostra coesione sociale, anche per i prossimi anni, passerà di lì per tanti. Ed il mantenimento di questi servizi (che in tanti Comuni non si è riusciti a garantire,) per noi è un valore vero”.
“Quanto al fatto che si allontana nel tempo il traguardo di carattere dimensionale al quale si è lavorato per anni (e cioè il raggiungimento della soglia fatidica dei 100.000 abitanti) – prosegue il Sindaco -ciò non deve mettere in discussione nessuno degli obiettivi futuri di Cesena: dovremo puntare con decisione ad un’alta qualità della vita, alla qualità ambientale, ad un ancor maggiore appeal per le imprese, in grado di garantire opportunità di lavoro, in particolare per i più giovani ed a partire da coloro che escono dalle nostre facoltà universitarie. Non a caso, nell’avvio del confronto sul futuro Piano strutturale (del quale i dati statistici sono una delle chiavi di lettura fondamentali), stiamo puntando proprio su una città in grado di rigenerarsi, dopo questa crisi, sulla base di un principio di qualità diffusa”.
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