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La tragedia delle foibe raccontate agli studenti di Savignano

“Maicucci Aldo, fucilare”, sta scritto con straniante pragmaticità in una nota che accompagna uno dei verbali degli interrogatori che si svolsero nel carcere di Gorizia nel maggio del ’45.

Il documento è stato presentato stamane – insieme ad altri – da Roberto Spazzali nel corso dell’incontro svoltosi alla Sala Allende in occasione della iniziativa dedicate al “Giorno del Ricordo” a cura di Comune di Savignano sul Rubicone e Istituzione Cultura Savignano.

Nel suo ricco ed approfondito intervento dal titolo “Storie e memorie dal confine orientale tra ottocento e novecento”, il docente e storico prof. Spazzali ha compiuto un articolato excursus sulla storia della Venezia-Giulia, focalizzando l’attenzione sulle dinamiche complesse che caratterizzarono tra la prima e la seconda guerra mondiale la cronologia degli eventi finiti poi nel tragico esodo-stillicidio che dalla fine del gennaio del 1943 al ’56 vide oltre 300 mila persone costrette ad abbandonare la propria casa, la propria terra e rete sociale e talvolta disgregare la propria famiglia. Una parte di popolo italiano che ancora oggi cerca faticosamente di mantenere la propria identità, cultura e tradizione.

E’ in seno a quella storia che si apre la questione delle “foibe”, purtroppo così poco bene studiata a conosciuta, ha detto lo storico che sta dedicando al tema le proprie accorate e attente ricerche come docente dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia (Trieste).

La questione finirà proprio in questi giorni anche sotto i riflettori del Festival di Sanremo, ha raccontato il professore nel corso dell’incontro, attraverso la canzone di Simone Cristicchi. L’artista si è interessato al tema facendolo oggetto non solo del brano che sarà in gara a Sanremo ma anche di un articolato progetto, a memoria di una vicenda che – ha sottolineato Roberto Spazzali con rammarico – può nutrirsi oggi purtroppo solamente di qualche documento sopravvissuto alla distruzione e di testimonianze di seconda se non terza generazione.

Invece il 10 febbraio, ha sottolineato il professore, deve essere una data importante della storia d’Italia. Una data che ricorda quanto fu salato il prezzo pagato al finire della seconda guerra, con la mutilazione a Oriente di un territorio conquistato con il sacrificio di 600 mila soldati appena 25 anni prima; con la perdita delle colonie e l’esodo delle famiglie che vi si erano insediate; con la sofferenza della gente comune destinata – come sempre – a pagare il prezzo più alto. Che dovette partire, per rimanere. Partire da casa, per rimanere a casa, allontanarsi dalla propria terra per poter rimanere italiana.

E’ proprio il tema dell’identità nazionale e dell’appartenenza che sottende tutta la questione della Venezia-Giulia e la tragedia delle foibe.

“Un tema – ha detto il Sindaco Elena Battistini ringraziando il prof. Spazzali per il grande contributo portato con la sua conferenza – che va affrontato in tutto il suo ampio e complesso contesto. Di questa parte di storia dobbiamo ancora conoscere e scoprire molte cose”.

“Questa storia va conosciuta nella sua secolarità e profondità – ha detto l’assessore alla Cultura Antonio Sarpieri – perché le ideologie del ‘900 hanno rischiato di distorcerne i contenuti, le cui origini risalgono a ben prima e vanno sviscerati e approfonditi, per dovere di verità”.

Erano presenti all’incontro le classi VA, VB e VC del Liceo Scientifico e la classe VA dell’Istituto Tecnico del Polo di Istruzione Superiore “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Semprini, il Presidente dell’ICS Marina Seganti e il Presidente dell’Anpi di Forlì-Cesena Carlo Sarpieri.

 

Roberto Spazzali, docente presso l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia (Trieste), già docente presso la SSIS di Trieste, ha insegnato Didattica della Storia e Metodologie della Didattica della Storia presso l’Università degli studi di Trieste. Tra le sue numerose pubblicazioni, le più recenti sono Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa dal 1796 ai nostri giorni (con M. Cuzzi e G. Rumici), (IRCI, Trieste 2009); Pola Operaia (1856-1947). I Dorigo a Pola. Una storia familiare tra socialismo mazziniano e austro marxismo (Circolo Istria, Trieste 2010).

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