In Emilia Romagna torna a crescere il partenariato pubblico privato. Tanti bandi, ma poche le opere. C’è una forte crescita domanda di partenariato pubblico privato da parte delle amministrazioni comunali, ma contemporaneamente si manifesta una difficoltà di trasformare in aggiudicazione e passaggio alla chiusura dell’opera.
E’ questo, in estrema sintesi quanto emerge dall’ Osservatorio Regionale del Project Financing e Partenariato Pubblico-Privato (www.sioper.it), un sistema informativo e di monitoraggio degli avvisi di gara e delle aggiudicazioni, promosso da Unioncamere Emilia-Romagna e realizzato da Cresme Europa Servizi.
Da gennaio a dicembre 2012 sono state indette 230 gare di PPP, per un volume d’affari di 245 milioni di euro. Anche se diventa più difficile il percorso di concreta realizzazione delle opere, in Emilia-Romagna il mercato continua a mostrare segnali di vivacità. Rispetto al 2011, si rileva un bilancio complessivamente positivo: il numero di gare è infatti passato da 202 a 230 (+13,9%) ed il volume d’affari è salito da 224 a 245 milioni (+9,4%). ma
I motori trainanti sono stati i bandi per la realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la gestione e riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica nonché la gestione di impianti sportivi esistenti con l’obiettivo di valorizzarli e riqualificarli mediante l’esecuzione di interventi volti alla messa a norma, al risparmio energetico e al potenziamento dell’offerta sportiva.
La domanda di PPP è ripartita soprattutto sulla spinta dei Comuni e di altri soggetti che operano a livello locale, ma il problema è che fa sempre più fatica a concretizzarsi. Non a caso, il bilancio per le opere in PPP aggiudicate è fortemente negativo: si passa da 95 gare aggiudicate nel 2011 a 60 nel 2012 (-37%) ma soprattutto da 910 a 101 milioni di euro (-89%).
Analizzando la tipologia di intervento, si nota che nel 2012 le concessioni di servizi sono prime per numero di opportunità e per importo, con 147 gare e 164 milioni, pari a circa i due terzi del mercato regionale. Un anno prima rappresentavano il 66% per numero di gare, ma solamente il 22% per importo.
Al secondo posto le concessioni di lavori pubblici: con 63 gare per 66 milioni di euro rappresentano il 27% del mercato.
La distribuzione territoriale delle gare di PPP mostra un’intensa attività nelle province di Bologna, dove si concentra il 20% delle opportunità e di Ravenna, che assorbe il 32% dell’investimento.
“Con 230 bandi, l’Emilia-Romagna è quinta per numero di gare – precisa il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Ugo Girardi – Nonostante il persistere della crisi, nel 2012 la domanda di Partenariato Pubblico e Privato mostra segni di vivacità, anche se sta diventando più difficile il passaggio dalla fase dell’aggiudicazione all’effettiva realizzazione delle opere con percentuali che sfiorano il 50 per cento. E’ senz’altro un effetto della crisi, ma anche dell’incertezza normativa che prevede gli stessi strumenti per tipologie di intervento molto diverse tra loro, dalle grandi infrastrutture alle opere pubbliche di minor dimensione. A questo si aggiungono la difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, i vincoli alla capacità di spesa degli enti locali e, non ultimo, problematiche di tipo tecnico nelle amministrazioni nella gestione di procedure molto complesse e in continua evoluzione. Occorre lavorare per ridurre lo scarto tra domanda del mercato e concreta realizzazione delle opere ed elevare la qualità tecnico-progettuale degli enti locali. A questo riguardo, Unioncamere Emilia-Romagna sta ponendo le basi per avviare una collaborazione più stretta con l’Anci regionale”.
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