Il 31 marzo 1875 si spegneva a Forlì Maurizio Bufalini, uno dei più importanti clinici italiani del XIX secolo. Nato a Cesena nel 1787, studiò Medicina all’Università di Bologna dove fu chiamato nel 1813 come assistente alla cattedra di Clinica Medica. Nel saggio pubblicato a Pavia nel 1819, Fondamenti della patologia analitica, sostenne la necessità che alla base della scienza medica fosse posto l’esame dei fatti, invece della pragmatica, allora dominante. Per questo elaborò un protocollo che si articolava in quattro indicazioni: classificazione delle malattie, analisi dei sintomi, indagine delle cause ed effetto terapeutico dei farmaci. Nel 1835 fu chiamato alla cattedra di Clinica Medica della scuola di Santa Maria Nuova di Firenze. Fu inoltre autore di un trattato sul rapporto tra libertà e scienza (Intorno alle cagioni del perfezionamento civile dei popoli, 1837), in cui sosteneva che libertà di stampa e di associazione non dovevano essere limitate.
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