L’ONU ha decretato il 20 Marzo 2013 quale prima Giornata Mondiale della Felicità perché a quanto pare, così si narra, “…nel mondo è in atto un cambiamento e la gente ha capito che il benessere si misura anche con la felicità…”.
Probabilmente se lo avessimo chiesto agli amici del Bhutan, un minuscolo stato fra Cina, Nepal e Bangladesh, ci avrebbero detto che ce ne abbiamo messo di tempo a capirlo…
Già da 4 anni infatti, questo staterello incastonato sui monti dell’Asia, ha adottato in luogo dell’onnipresente e onnipotente dio PIL, il… FIL: l’indicatore per calcolare il benessere della popolazione. Istruzione, qualità dell’aria, salute dei cittadini e ricchezza nei rapporti sociali, sono i punti su cui si basa la Felicità Interna Lorda.
La questione poi che il mondo piazzi il Prodotto Interno Lordo del Bhutan a uno degli ultimi posti in classifica, non gli impedisce affatto di essere il paese più felice al mondo!
Per rifarmi alle parole del Dalai Lama, grande sostenitore del FIL (poteva essere diversamente?) che ovviamente non incoraggia i piaceri effimeri (e neanche questo stupisce), ma che sorprendentemente parla di un qualche “sviluppo economico che faciliti, anziché ostacolare, il raggiungimento della felicità”, e sollecita “la compassione, la pazienza e la saggezza, quale base di una felicità duratura” (a volte occorrerebbe farlo presente anche nelle assemblee condominiali…).
“Lavoriamo per pagarci la benzina, da mettere nell’auto, che ci serve per andare lavorare….”, non so se questa l’ha detta il Dalai Lama, ma chi di noi frequentatori del web non si è mai imbattuto in qualche vignetta del genere, che dissacra tutto il nostro affannarci da perfetti occidentali? e che smantella (spesso negli ultimi minuti prima di addormentarci, rigorosamente dopo un doloroso riepilogo a denti stretti di tutte le bollette da pagare il giorno dopo), qualche nostra incrollabile certezza, e ci fa sognare di poter vivere serenamente come si fa dall’altra parte del pianeta, in mutande o giù di lì, cullati al suono di ukuleli e onde di mare, nutrendoci di pesci e noci di cocco…?
E anche se questo sperduto paese asiatico qualche difetto ce lo ha sicuramente, chi ha inventato il FIL non ci sta a passare per retrogrado, consapevole com’è che migliorare l’istruzione di un paese, proteggere il suo ambiente, non è indice di scarso sviluppo e di fatto non lo ostacola, permettendo invece ciò che a molti paesi è negato: una qualità di vita migliore, a partire dallo stare insieme, fino alla cura dell’ultimo ruscello e filo d’erba, regalando così un futuro migliore ai propri figli.
Una illuminazione che tutti noi attendiamo fiduciosi. Si era detto fine del mondo o grande cambiamento spirituale?
Bene, la fine del mondo non l’abbiamo avuta e francamente, dato che non mi par di cogliere poi tutti questi risvegli di coscienza, per come si sta mettendo, a volte mi secca anche un tantino!
Vorrà dire che per ora mi dovrò accontentare della giornata mondiale della felicità che si aggiunge a quella della lentezza, della poesia, delle foreste e così via, un lungo calendario di date celebrative che si spera sortiscano, prima o poi, tutti i loro benèfici effetti intrinsechi.
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