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Col naso al’insù di Marco Viroli e Gabriele Zelli

In fondo a piazza XX Settembre, lato Palazzo Paulucci, inizia via Giorgio Regnoli. All’angolo con via Fratti si trova una palazzina ottocentesca degna di nota in quanto fu la casa natale di Antonio Fratti. Sulla facciata sono murate due epigrafi. La prima ricorda il garibaldino e l’uomo politico:

MDCCCXCVII / ORO AVVOLGIMENTI PUGNALE / SECONDO LE CLASSI / PAREANO DISPENSIERI DI VITTORIA / ANTONIO FRATTI / ELESSE IL SACRIFIZIO / MAESTRO UNICO A LUI / DAL TIROLO A DOMOKOS / DI REPUBBLICANO VIVERE E MORIRE / O ITALIANI / QUANTE DELUSIONI VERGOGNA E DOLORI / QUANTA GLORIA / DOVE ARALDO DEL PUBBLICO DESTINO / È LA MORTE!

La seconda commemora Guglielmo Oberdan, nel 1882 ospite di passaggio di questa casa e di cui, in seguito all’impiccagione avvenuta pochi mesi dopo, l’amico forlivese divenne esecutore testamentario:

NELLA CASA / DI ANTONIO FRATTI / CUOR DE’ CUORI DI ROMAGNA / SOSTÒ / GUGLIELMO OBERDAN / GIÀ AVVIATO AL SACRIFICIO / SECO RECANDO COME VIATICO / LA FEDE GARIBALDINA / I VOLONTARI DI GUERRA POSERO / 20 DICEMBRE 1934

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