Il 17 maggio cade l’anniversario della morte di Antonio Fratti a Domokos in Grecia. Il politico e patriota era
nato a Forlì nel 1845. Aveva partecipato come volontario garibaldino alla III Guerra d’Indipendenza (1866), alla disfatta di Mentana (1867) e alla battaglia dei Vosgi nella guerra franco-prussiana (1870). Dopo il rientro a Forlì era divenuto uno dei dirigenti più autorevoli e attivi del movimento repubblicano locale e nazionale. Nel 1884 si era laureato in Giurisprudenza a Bologna e nel 1891 era stato eletto deputato. Fu rieletto nel marzo 1897 superando il diretto concorrente Alessandro Fortis, la cui posizione pareva imbattibile, forte com’era di appoggi locali e interni al Governo. Invece di andare a occupare lo scranno parlamentare, nel mese di aprile dello stesso anno, Fratti preferì partire per la Grecia dov’era scoppiata la guerra contro la Turchia. Si arruolò nel corpo dei volontari comandato da Ricciotti Garibaldi, figlio di Giuseppe, e il 17 maggio 1897, in occasione del primo scontro militare, a Domokos trovò la morte. Fu sepolto in Grecia poi, nel luglio del 1902, le sue spoglie furono trasportate a Forlì dove con una solenne cerimonia furono inumate nel Pantheon del Cimitero Monumentale.
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