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La Settimana del Buon Vivere a colloquio col premio Nobel

Il premio Nobel per l'economia Amartya Sen insieme all'ideatrice della Settimana del Buon Vivere, Monica Fantini.

Una delegazione della Settimana del Buon Vivere, guidata dall’ideatrice Monica Fantini, ha incontrato a Milano in forma privata il premio Nobel per l’Economia Amartya Sen e Kerry Kennedy, figlia dello scomparso senatore Robert e nota attivista per i diritti umani. Con Monica Fantini hanno partecipato all’incontro tre giovani componenti del comitato organizzatore: Serenella Vasini, Lisa Tormena e Michelangelo Pasini.

Il premio Nobel per l’Economia Amartya Sen insieme a Monica Fantini

Le interviste realizzate con Amartya Sen e Kerry Kennedy saranno al centro della prossima edizione della manifestazione, programmata dal 30 settembre al 6 ottobre.

«L’incontro svolto – dichiara Monica Fantini – rappresenta la continuità e la visibilità positiva che, anche a livello internazionale, sta assumendo la Settimana del Buon Vivere di Forlì-Cesena. È una giornata che rimane incisa nella memoria delle più importanti opportunità che la Settimana del Buon Vivere, partendo dal basso, dal coinvolgimento dei giovani e della Comunità, porta in dote non solo per la prossima edizione ma per il racconto che potrà, negli anni, fare di sè».

Kerry Kennedy indossa la t-shirt del Buon Vivere insieme a Monica Fantini

«Amartya Sen e Kerry Kennedy – spiega – hanno sottolineato come il tema della libertà entri a pieno titolo nelle poliche di sviluppo in cui giustizia ed equità rappresentano l’unica sostenibilità possibile. E in questo come lo stare insieme e la coesione siano l’unico strumento vincente: l’isolarsi è retroguardia. La politica deve recuperare autorevolezza e indirizzare a un cambiamento capace di integrare il futuro nel presente attraverso la partecipazione e l’ascolto dei cittadini che vanno rispettati non solo nei loro bisogni, ma nella loro intelligenza».

«Si sono confrontati – aggiunge Monica Fantini – sul senso di cooperazione che vive in ognuno di noi e sul modello d’impresa che può aiutare nel superamento della crisi. Infine, ci hanno regalato un lungo messaggio da trasmettere all’inizio della Settimana del Buon Vivere e a tutti quei giovani che credono che con il loro futuro non si possa più scherzare. Il tutto con l’estrema umiltà, vicinanza, ironia, apertura e chiarezza di cui solo i grandi sono capaci. Questo, ancor prima delle parole, diventa l’insegnamento e l’esempio che portiamo a Forlì», conclude.

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