Enrico Mentana ha abbandonato ‘’twitter’’ dopo avere salutato i suoi follower. Chi se ne frega, direte voi?. Errore, non siamo noi comuni mortali a decidere quando una notizia è importante ma loro, i giornalisti famosi.
E così la tremenda notizia ha occupato per una settimana le prime pagine dei principali quotidiani, i dibattiti televisivi ed una ampia discussione in rete. Il problema è grave, ci dicono: come difendersi dalle offese e dalle minacce che vengono lanciate via twitter da persone a volte anonime?. Io penso che si tratti di un depistaggio vero e proprio, la preoccupazione vera delle grandi firme e dei personaggi famosi è un’altra. Per la prima volta i giornalisti si sentono esautorati da un loro grande potere. Non sono solo loro a decidere quali notizie o critiche pubblicare o meno. La rete oltrepassa e rende inutile il loro filtro e si sentono nudi. Io immagino twitter come la grappa: ha una testa, un corpo e la coda. La testa è formata da quei ‘’follower’’ che di mestiere osannano il personaggio di turno: come è bravo lei, ha proprio ragione, condivido. Sono i così detti ‘’leccapiedi’’ spesso organizzati dal personaggio famoso stesso. La coda è formata da quelli che offendono, minacciano o ricattano. Io penso che per questa categoria ci sia già a disposizione il codice penale ed il codice civile. Ma, si dirà, se il ricattatore è anonimo, come si fa? Ci si comporta esattamente come quando viene recapitata una lettera anonima con minacce. Quindi , per molti giornalisti e personaggi famosi, la coda è un pretesto. Il problema vero è il corpo o meglio quello che io chiamo ‘’ Twitterpiazza’’. Immagino twitter come una grande piazza frequentata da una umanità varia: onesti, disonesti, poveri, ricchi, grassi, magri.
Ognuno può urlare un suo messaggio e tutti lo sentono. Uno può indirizzare il suo messaggio ad una persona ben precisa ( che può comunque rifiutarlo da un certo momento in poi) ma tutti lo sentono e sono autorizzati a replicare in vari modi : preciso, ironico, generico . E’ questo che non si sopporta? Basta non entrare in quella piazza oppure uscirne. Se nella piazza c’è un ladruncolo bisogna denunciarlo, se uno compra un ‘’rolex d’oro patacca per 5 euro’’ non può lamentarsi di essere stato truffato. Vi faccio alcuni esempi. Fabio Fazio è un personaggio famoso e molto apprezzato. Da alcuni mesi è entrato nella twittpiazza ed ha subito collezionato alcune centinaia di migliaia di follower. Se per esempio ( ipotesi non vera ) lancia un messaggio: ‘’ sono tre giorni che non vado in bagno’’, nel giro di tre secondi deve aspettarsi da un frequentatore qualsiasi della piazza una sonora ‘’pernacchia’’. Non può offendersi e chiedere regole speciali per la twittpiazza. Semplicemente pur essendo famoso ed apprezzato ha detto una colossale sciocchezza come un comune mortale. Se Fabio Fazio ci comunica ( esempio vero riassunto a modo mio) che è in treno in viaggio per Roma per cambiare i destini della patria, ovvero non spostare il Festival di Sanremo a dopo le elezioni politiche, ci dice una colossale sciocchezza. Manifesta in modo puerile un aspetto narcisistico e da super-ego. Non può lamentarsi delle risposte dissacranti. Se Flavio Briatore comunica alla twitpiazza che è atterrato in Sardegna, il cielo è limpido e la temperatura è 25 gradi non può inibire a nessuno di prenderlo per i fondelli.
Quanto ad Enrico Mentana, se decide lui di portare le sue questioni personali nella twitter-piazza ( basta leggere i tweets della moglie nei primi giorni del 2013) non può lamentarsi più di tanto delle risposte ironiche e se decide di uscire.. lo faccia in punta di piedi, per cortesia.
Vi siete accorti che nel grande dibattito (Mentana, Battista, Fazio…) non è intervenuto alcun politico? I personaggi politici sono talmente in disgrazia che hanno ritenuto di rimanere in silenzio. E’ ora che anche le grandi firme si abituino ad essere criticate e si rassegnino a non potere filtrare le notizie. A onor del vero non tutto è così, basti pensare ai tweet del direttore di Repubblica, veloci, sobri, fanno informazione e basta. E allora? Sono certo che Ezio Mauro ha ricevuto pochi sberleffi.
Fiorenzo Barzanti
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