Prendiamo atto, con un misto di stupore e delusione, che nel Partito Repubblicano di oggi le linee politiche si assumono attraverso una conferenza stampa, della quale peraltro il Gruppo Consiliare non è neppure a conoscenza.
Ci risulta che gli ultimi documenti ufficiali siano ancora quelli dove si dichiara espressamente di voler lavorare per un nuovo soggetto politico ed una collocazione basata sui temi e non sugli schieramenti.
La linea indicata dal Presidente Guidazzi, il quale aveva peraltro sempre condiviso la linea politica del Segretario di Consociazione dimissionario, è frutto di una valutazione neanche messa in votazione.
Prendiamo altresì atto che, senza il minimo coraggio, si vorrebbe decidere di intrupparsi a priori in una alternativa fatta passare come grande novità solo per il fatto che la si vorrebbe chiamare lista civica, ben sapendo che le liste civiche sono tutt’altra cosa e che questo tentativo si potrebbe invece riassumere così: facciamo finta di fare una cosa nuova perchè i simboli oggi sono in difficoltà, ma dal giorno dopo le elezioni ognuno torna alla sua più o meno confortevole casetta.
Due anni persi, nei quali quasi tutti a parole si dichiaravano concordi sulla necessità di aprire nuovi scenari, salvo fare una deludente ma prevedibile marcia indietro.
Noi continuiamo a pensare che si debba lavorare per un movimento che, forte anche dell’apporto dei laici e delle loro idee, esca dagli schemi consunti destra-sinistra, e cerchi di aggregare i cittadini su temi qualificanti, verificando su quelli consonanze e dissonanze: la creazione di nuova ricchezza, la semplificazione burocratica, l’aiuto al mondo del lavoro, la rimodulazione del welfare locale, per fare qualche esempio.
Una prospettiva coraggiosa, quindi, che guardi anche alle dinamiche nazionali, e che concorra a dare visibilità e forza a quell’area liberal-democratica presente nei nostri territori che ha perso i propri riferimenti politici e che ha già dimostrato nelle recenti elezioni politiche di sentirsi stretta nelle vecchie contrapposizioni; una prospettiva che favorisca un nuovo quadro politico locale, perchè il mondo non finisce con le prossime elezioni amministrative.
Il momento straordinario di crisi economica e di credibilità dei partiti ci impongono di percorrere nuove forme di partecipazione e di impegno politico, oltre ai tradizionali confini nei quali ci siamo sempre mossi. Se continuiamo ad utilizzare sempre gli stessi schemi e i soliti strumenti non riusciremo ad avvicinare nuovi concittadini alla politica e otterremo sempre i soliti risultati, spesso deludenti.
Su questo continueremo a lavorare, profondamente convinti di aver garantito, con il nostro impegno nel corso degli anni, visibilità e credibilità a tante idee e posizioni che non vorremmo fossero, un domani, male utilizzate.
Luigi Di Placido
Questo post è stato letto 276 volte