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L’ IDENTITA’ DEI ROSOLINESI. Articolo di Rosetta Savelli

L’ IDENTITA’  DEI  ROSOLINESI.    Articolo di Rosetta Savelli

L’ IDENTITA’ DEI ROSOLINESI.
Articolo di Rosetta Savelli

 

L’IDENTITA’ DEI ROSOLINESI.
Articolo di Rosetta Savelli

 

L’ IDENTITA’ DEI ROSOLINESI.
Articolo di Rosetta Savwelli

 

L’ Identità dei Rosolinesi in Rosolini si riunisce e si raccoglie intorno alla splendida Piazza Garibaldi che ne è il cuore pulsante e palpitante. Recentemente ristrutturata ha mantenuto intatto il suo fascino che evoca un calore e un colore tutto siciliano. E’ il simbolo di una Sicilianità, fatta di sole, di luce, di autorevolezza e di imponenza, in mezzo alla ordinaria quotidianità, con la Chiesa Madre di San Giuseppe che come una austera e possente Signora, amorevolmente e generosamente schiude la Piazza ai Rosolinesi che ricambiano tale affettività con una profonda e sincera devozione. La Chiesa Madre è un autentico gioiello architettonico o meglio è anche un autentico scrigno architettonico per via delle bellezze artistiche che custdisce all’interno. La Chiesa Madre è un gioiello per il suo prospetto che è stato realizzato in pietra calcare e che crea una combinazione ed anche una sintesi di vari elementi architettonici, ispirati all’arte greca, romana, rinascimentale ed infine barocca che si ritrovano e coincidono in un risultato armonioso, duttile e fluttuante pur conservando sempre un’ anima ed una identità elegante e coerente. A conferma di ciò, il portale centrale ne impreziosisce la facciata, oltre ai capitelli corinzi posti alla sommità delle colonne barocche e poi le vetrate e le due statue in pietra calcare, rappresentanti San Pietro e San Paolo, poste in alto ai due lati esterni ed infine il Campanile che invita e richiama allo slancio verso l’ alto. Contemporaneamente la Chiesa Madre è uno scrigno a partire dal pregevole organo che custodisce al interno nella controfacciata e che fu costruito dal modicano Michele Polizzi nel 1789 e a questo si aggiunge l’antico fonte battesimale del 1713 e che si trova nella navata destra. Vicino al fonte battesimale si trova la statua lignea di San Giuseppe di ispirazione barocca e riccamente dipinta.

L’altare nell’abside è dedicato a San Luigi Gonzaga, Patrono di Rosolini mentre nella navata sinistra, porta calore e conforto la statua lignea dell’ Immacolata ed inoltre la pala d’altare della Madonna del Suffragio, attribuita ad Olivio Sozzi ed al genero Vito D’ Anna impreziosice ulteriormente. A questi tesori si aggiungono vari dipinti ottocenteschi come quelli di Gregorio Scalia, di Francesco Presti, di Beppe Assenza nel catino absidale e di Giuseppe Vizzini sull’arcone centrale per concludere con alcune tele di Orazio Spadaro.

Ma la Chiesa Madre di San Giuseppe rimanda e si ricollega spontaneamente al Monastero della vistazione di Rosolini, noto più comunemente quale il Santuario del Sacro Cuore che rappresenta veramente ed intensamente il cuore pulsante e palpitante dei Rosolinesi. Questo amore che si trasforma in identità ed appartenenza, parte da lontano e si collega alle origini della Fondatrice Carmela Aprile, nata a Rosolini il 25 aprile 1878. Una vita di sofferenze e di patimenti la porteranno a ricevere il Sacramento della Confermazione e a spendere nel 1907, ben 3 lire per acquistare l’ attuale immagine del Sacro Cuore . Il sacrificio di tale acquisto è rimasto vivo e potente perchè questo è veramente il fulcro del Cuore dell’ Identità dei Rosolinesi che continuano ad amarla e a venerarla, attraverso l’ immagine indiscutibilmente carismatica ma anche profondamente umana e caritatevole quale è l’ immagine del Sacro Cuore. La Festa che si celebra ogni anno nell’ ultima domenica di settembre ricorda quell’ evento, ma per tutto il resto dell’ anno i Rosolinesi si rivolgono a Madre Carmela Aprile nello stesso modo con il quale ci si rivolge alla propria madre e Lei ricambia amorevolmente e ascoltando la sua gente ed anche in questa devozione si ritrova e si riconosce l’ Identità dei Rosolinesi che corrisponde e consiste nella capacità di riconoscere e di sopportare il sacrificio finalizzato alla ferma volontà di migliorarasi e di evolversi continuamente, operando con amore e passione, tenendo sempre a mente la gratitudine, gli affetti e le proprie radici.

Ed è esattamente in questo contesto che si sono aperti i Festeggiamenti del 300° Anniversario della Fondazione di Rosolini da parte dell’ Associazione Rosolinesi in Siracusa, al fine di rafforzare la propria memoria e la propria identità attraverso il passato riportato e messo in luce nel presente e contemporaneamente proiettato con lo sguardo verso il futuro.

 

Questa Identità e questa Appartenenza sono sentimenti saldi e duraturi che permangono anche nell’ animo di chi è dovuto andare lontano da Rosolini. Basti citare in questo contesto il Maestro Giuliano Ovando Salemi Gugliotta che è nato in Terra di Argentina ed è colui che mi ha condotto fino a Rosolini, attraverso il Circolo Italo – Siciliano di Santa Fe in Argentina. Michelangelo Salemi, il nonno di Giuliano Ovando era fra quelli che avevano dovuto abbandonare la loro Terra pur continuando a portarla dentro al proprio cuore per insegnare infine alle generazioni future di continuare ad amarla. E così è avvenuto ! Infatti anche nella Città di Santa Fe in Argentina si sono aperti i Festeggiamenti del 300° Anniversario della Fondazione di Rosolini anche in collaborazione con l’ Associazione Rosolinesi in Siracusa. La Settimana dei Festeggiamenti in Santa Fe si è inaugurata con un collegamento che ha unito e coinvolto il Presidente dell’ Associazione Rosolinesi in Siracusa, accompagnato dal noto e più che talentuoso regista Roberto Garay, anch’egli nato in Terra di Argentina ma con sangue siciliano che scorre nelle vene e che gli fa amare la Sicilia in un modo esclusivo e privilegiato. Numerosi sono gli Eventi programmati e in programma che si tengono e che si terranno in onore di questi Festeggiamenti, sia in Italia che in Argentina proprio per rimarcare e per rinsaldare le comuni origini che vengono proiettate dal passato nel futuro, attraverso il tempo presente e che inorgogliscono tutti coloro che da queste origini si sono formati, sviluppati e diramati. Gli stessi Festeggiamenti vengono ricordati ed apprezzati anche in Australia ed anche qui la Comunità Siciliana è una realtà importante, ben integrata nel territorio ma anche ben memore delle proprie radici, come dimostra la Presidentessa dell’ Associazione A.L.I.A.S ( Associazione Italo – Australiana Scrittori ) Cavaliere Giovanna Li Volti Guzzardi che porta vive nel cuore le proprie origini siciliane. E’ un continuo girare attorno al mondo ma sempre e continuamente legati e tenuti insieme da un filo conduttore che parte e poi ritorna nel cuore di Rosolini, nel centro di Piazza Garibaldi e di fronte alla Chiesa Madre di San Giuseppe con il Sacro Cuore della Fondatrice Carmela Aprile che continua a pulsare dentro ad ogni Rosolinese.

Sempre in occasione del 300°Anniversario della Fondazione di Rosolini, è stato realizzato un Calendario esclusivo, realizzato dal Comitato “ Rosolini 2012 “ e dall’ Archeoclub.

La data 2012 corrisponde alla data del Compleanno della Città che precisamente ricorrerà nel primo giorno di agosto. Infatti la Città di Rosolini sorse amministrativamente nel XVIII secolo e per l’ esattezza proprio il 1° agosto 1712 quando Don Francesco Moncada D’ Aragona, Principe di Larderia e di Rosolini, sposato con Donna Eleonora Platamone ottenne, con “la licentia edificande “ a firma di Don Carlo Antonio Spinola, il potere di “ costruire il Popolo di Rosolini “.

Si stabilirono in Rosolini numerose famiglie provenienti la maggior parte dalla vicina Spacca forno (oggi Ispica), allora ricca di 9732 anime, allettate dalle immunità e dalle concessioni enfiteutiche che prometteva il Principe di Larderia, e ciò fu assodato dagli atti ricevuti dal primo notaro di Rosolini, Francesco Salerno a cominciare dal 19 giugno 1731 ove si legge che i contraenti sono tutti naturali di Spacca forno; ne vennero pure da Siracusa e alcuni da Modica. Dalla fusione dei dialetti di tutte queste persone, si è formato l’attuale dialetto rosolinese.

Dunque Rosilini fin dalle sue origini è stato fulcro di popolazioni in movimento che qui hanno creato e generato il loro baricentro, lasciando la medesima traccia indelebile sia sulla terra che sul cuore.

E la Storia attraverso lo scorrere dei secoli, lo ha ampiamente dimostrato.

La Storia dei Rosolinesi in Siracusa è la Storia di gente che dal di qui è partita per poi ritornare e riportare nella propria Terra tutto ciò che si è realizzato nel mondo, tanto o abbastanza o anche poco che sia stato ma sempre con la medesima passione, realizzato. Similmente e contemporaneamente chi dal di qui partiva per le strade del mondo, metteva e portava in valigia la propria Terra del cuore. La Città di Rosolini dunque come un’ anima ferma e salda in continuo movimento.

Infatti l’ emigrazione a Rosolini come in tutto il resto della Sicilia si è svolta in diverse fasi.

  1. Lo studio dell’ emigrazione in Sicilia che può essere verificato e confermato attraverso la consultazione dell’ opera I.S.T.A.T. “ Popolazione residente e presente nei Comuni ai censimenti dal 1860 al 1961” è molto interessante pur con tutta la sua complessitàIl movimento migratorio a Rosolini si è svolto principalmente in tre fasi :

 

  1. I° fase dal 1880 al 1913
  2. II° fase dal 1920 al 1940

 

3 ) III° fase dal 1943 al 1945

 

Il movimento ha fatto registrare valori assoluti rilevanti, evidenziando quindi vastissime correnti di migrazione che inevitabilmente sono andate ad influire, variando di conseguenza e continuamente i numeri circa la densità della popolazione locale che attualmente si concentra sulla cifra numerica di 21.000 abitanti.

Mentre in passato le cifre esprimevano numeri differenti quali :

 

Popolazione nel 1880 – 7000 abitanti con 840 migrati mediamente

 

“ “ nel 1900 – 9000 “ “ con 1080 “ “ “

 

“ “ nel 1910 – 10.800 “ “ con 1296 “ “ “

 

“ “ nel 1937 – 12.000 “ “ con 1440 “ “ “

 

“ “ nel 1940 – 16.000 “ “ con 1920 “ “ “

 

 

Inoltre è opportuno aggiungere che l’ emigrazione nelle Colonie ( Libia, Eritrea, Somalia e Impero ) avvenne negli anni 1920 – 1940 con uno spostamento di individui che ruota intorno ai seguenti n umeri ; da 1440 a 1920.

Successivamente nel periodo del secondo dopoguerra ( 1945 – 1980 ) lo spostamento verso Germania, Francia, Svizzera, Venezuela ed Australia ha coinvolto circa 5.000 individui l’ anno, con flussi diversi di andata e di ritorno.

Questa ordinanza sulla Popolazione dei Rosolinesi si trova presso il Presidente dell’ Associazione Rosolinesi in Rosolini ed è stata scritta e redatta dal Dott. Giovanni Savarino in data 8 dicembre 1988.

Per quanto riguarda la Lingua sia parlata che scritta, in tutti questi anni Rosolini ha conservato il proprio idioma come espressione della tradizione, che è il dialetto che hanno parlato i progenitori e che continua ad indicare le peculiarità storiche, etniche e linguistiche di questo Popolo, dando inoltre come certa la condizione che la Lingua Italiana è l’ unica che unisce e rappresenta la Lingua ufficiale della Patria. L’ Identità dei Rosolinesi è dunque relativamente recente ma si collega e si intreccia con radici ben più antiche.

I Rosolinesi hanno particolarmente a cuore il valore di volere conservare e tramandare anche il patrimonio culturale linguistico e alcuni di loro si dedicano con impegno e competente approfondimento allo studio ed alla genesi e anche alla evoluzione della Lingua locale e fra questi una nota di grande merito va allo studioso Egregio Signor Faraone Federico che pur risiedendo in Milano continua con impegno e profonda dedizione a studiare e a divulgare la conoscenza della Lingua parlata e scritta dalla gente di Rosolini.

Inoltre la Città di Rosolini è nota anche con la definizione di “ Città del Carrubo “ Il nome della Città deriva da più linguaggi dei diversi popoli che si succedettero nella dominazione della Sicilia e che chiamarono queste Terre con il nome latino “ Rus Elinorun “ che indicava il Territorio di Eloro, antica Colonia Siracusana del VII secolo a. C. Infatti la Città si presenta ricca di diversi siti archeologici antichi e di cave risalenti alla dominazione greca- romana.

Particolarmente importante è il sito archeologico che si trova nella zona rurale di Rosolini detta Stafenna che consiste in un affascinante complesso di ipogei paleocristiani che unisce alla bellezza anche un grande valore sia storico che culturale.

Al valore ed all’ importanza del complesso di Stafenna, si aggiunge anche tutta la bellezza del tratto di macchia mediterranea situato all’ interno di Cava Pirainito e che è attraversato da un piccolo torrente che lungo il suo percorso, regala a tutti coloro che si lascieranno rapire dall’ incanto, effetti speciali generati da spettacolari cascate.

La Città di Rosolini sorge ina una splendida zona collinare posta a 154 mt. sul livello del mare e la campagna circostante è adibita alla coltivazione di agrumi, mandorli, ulivi e carrubi appunto. Rosolini infatti è situata nella Sicilia sud – orientale, all’interno della Provincia di Siracusa, conta circa 20.000 abitanti e si basa su una economia prevalentemente agricola abbinata ad una raffinatezza artistica ed intellettuale come testimoniano alcuni Illustri Rosolinesi sia del presente che del passato, fra i quali il Notaio Faustino Maltese che come precisa il Signor Corrado Di Stefano che è il Presidente dell’ Associazione Rosolinesi : “ Finalmente si comincia a parlare delle persone illustre di Rosolini. L’università di Toronto ha pubblicato gli atti e memorie della Società Siciliana – La storia Patria di Palermo- Il questa Società faceva parte, nella terza classe, il Notaio Faustino Maltese di Rosolini. Le memorie storiche sulle origini di Rosolini furono approvate nella seduta consiliare del 10 luglio 1901.(vedi: Università di Toronto- Full text of “Atti e memorie” da pag. 172 apag.216) “. Inoltre la Città di Rosolini è nota anche con la definizione di “ Città del Carrubo “ Il nome della Città deriva da più linguaggi dei diversi popoli che si succedettero nella dominazione della Sicilia e che chiamarono queste Terre con il nome latino “ Rus Elinorun “ che indicava il Territorio di Eloro, antica Colonia Siracusana del VII secolo a. C. Infatti la Città si presenta ricca di diversi siti archeologici antichi e di cave risalenti alla dominazione greca- romana.

Un’ altra figura Rosolinese di rilevante importanza e spessore è quella della studiosa e scrittrice Ignazia Iemmolo Portelli che nel suo libro “ Così ri casa nostra. Il mondo rosolinese nei canti e nei detti popolari “ edito da Siciliano nel 2010, ha contribuito a mantenere vivo nel presente quel che fu vivo nel passato, attraverso una raccolta ampia ed esatta dei numerosi detti e dei canti che contribuirono a creare e a formare l’ Identità dei Rosolinesi lungo lo scorrere del tempo e affidando così alla carta stampata delle pagine, l’ importante impegno di conservare e di tutelare la memoria collettiva circa le proprie origini.

La Città di Rosolini che dista circa 50 Km dalla Città di Siracusa che fu la patria di Archimede è una Città ancora oggi ricca di menti fervide che sanno eccellere sia individualmente che collettivamente in diversi settori della vita. Infatti Rosolini coltiva ed ha anche un’ anima ed una sensibilità artistica intrinseca in sé.

Infatti un’ altra figura Rosolinese di rilevante importanza la si può trovare nell’ Illustre Dott. Antonino Odierna, nato in Rosolini nel 1936 che dopo avere conseguito prestigiosi Titoli Accademici presso la Pontificia Università Lateranense in Roma e presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano ha dedicato l’ intera vita all’ impegno nello studio e nell’ insegnamento con profanda dedizione e con autorevole comptenza. Fra le sue opere è di particolare rilievo la pubblicazione “ Venerabilis Mater Ecclesia – Rosolini . Memoriale Archivistico. Documenti – Testimonianze. 1712 – 2007 “ Edito da Grafiche Santocono – Editore.

Un altro importante contributo giunge dal Dott. Giovanni Savarino il quale è stato colui che con le sue ricerche e con i suoi scritti ha maggiormente contribuito a fare conoscere la Storia di Rosolini a diverse generazioni di Rosolinesi. Nel suo opuscolo, redatto in occasione dell’ evento- ricorrenza

“Rosolini nel 270° Anniversario della Fondazione “, egli scrive : “ il tempo eterno mugnaio, macina piano, ma continuo”.

La vita di ogni generazione e di ogni suo componente si consuma senza tregua, inesorabilmente e solo certi sentimenti resistono, quali : l’amicizia,l’ amore per il focolare domestico, per i propri cari e per il cimitero in cui sono seppelliti.

Ma la Città di Rosolini ha un cuore palpitante non solo per tutto ciò che riguarda la Religiosità che qui è fortemente percepita e perseguita, infatti il cuore qui pulsa e palpita anche per molti altri aspetti culturali ed artistici.

A conferma di ciò la Città di Rosolini ha visto nascere molte Radio libere a metà degli anni ’70 e fra queste alcune sono rimaste attualmente in attività, fra le quali Radio RAM ( Radio Audizioni Mediterranee ) e molte sono le persone note che hanno trasmesso da questa emittente, tra le quali Luigi Meli e Gigi Perricone ( ex Direttore ). Gli attuali Direttori sono Giuseppe Moncada ( proprietario e fondatore ) e Giuseppe Lorefice ( Direttore del Radio Giornale ).

Un’ altra importante emittente locale è rappresentata da Radio Noi che fu tra le prime Radio libere sorte in quel periodo.

Radio Noi nacque nell’ estate del 1983, con la sua prima sede che era ubicata inizialmente in via Roma, successivamente ed inseguito al grande successo ottenuto, la sede di Radio Noi venne trasferita all’ angolo di via Campanilla con la via Bellini. La fondarono all’ epoca 4 ragazzi : Corrado Armeri, Peppuccio Di Rosolini, Giovanni Cicciarella e Giovanni Carbonaro. Attualmente Radio Noi collabora con RAI e MEDIASET per il settore giornalistico e le sue diverse sedi sono dislocate a Pozzallo, Ragusa, Ispica e Modica, dove raggiunge un alto indice di ascolto. E nuovamente si rivela essere di acciaio il filo conduttore che lega ed unisce il passato al futuro, attraverso il presente.

A tale proposito nuovamente se ne trova conferma nella figura dell’ Illustre Signor Luigi ( Gigi ) Perricone che dalla Radio, arrivò alla carta stampata, fondando il giornale “ Il Corriere Elorino “.

Dunque questo luogo è ricco di vita passata che vuole essere ricordata e valorizzata nel presente, mirando parallelamente allo sviluppo nel mondo proiettato anche nel futuro perchè questa è l’ anima intima della Città che pur espandendosi ed allontanandosi dal suo nucleo centrale non vuole e né riesce mai ad alienarsi da sé e anzi più si allontana e in realtà più si avvicina alla propria identità, alla propria appartenenza ed alla propria passionalità. E’ un luogo assolutamente da visitare, da conoscere e da scoprire ed anche da riscoprire. Nel cuore della Sicilia, fra incanto, magia, arte, cultura, storia e gente ricca di passione e di calore che è simile al calore del sole che qui risplende più giallo e luminoso che mai.

Fra le innumerevoli e tutte prestigiose pubblicazioni sulla Città e sull’ Associazione va segnalata la pubblicazione “ In ricordo del 150° Anniversario dell’ Unità d’ Italia ( 1861 – 2011 ) e del XII ° Anniversario della Fondazione Associazione Rosolinesi in Siracusa ( 1999 – 2011 ) dove il passato ed il presente si uniscono in un tutt’uno creato da un insieme di bellissime fermo- immagini che raccontano la vita della gente di Rosolini che è capace sempre e comunque di distinguersi, su spazi sia a livello locale che globale.

Inoltre la Città di Rosolini sa essere attiva ed attenta sul piano culturale, artistico ed intellettuale non solo di fronte alle date importanti che rievocano Anniversari importanti, quali il 150° dell’ Unità

d’ Italia e il 300° della Fondazione Rosolinesi in Siracusa, ma anche durante tutto l’ anno la Città si impegna nella realizzazione di varie iniziative che riescono a coinvolgere Scuole, Istituzioni, Enti locali e Volontariato. Fra queste riscuote una certa risonanza il Concorso Letterario “ Il Racconto “, ideato dal Prof. Corrado Calvo e organizzato dal Comune di Rosolini che riesce a richiamare scrittori e partecipanti da tutte le Regioni d’ Italia. La manifestazione è biennale e si avvale di una competente Giura locale che viene poi presieduta di volta in volta, da una illustre personalità del mondo della cultura sul piano nazionale.

Per quanto riguarda invece le attività teatrali è presente ed è molto attiva l’ Associazione locale

“Gruppo CAST “ che attraverso l’ impegno e la passione dei suoi attori, parte dei quali sono dilettanti, riesce sempre a riscuotere consensi da parte di vaste platee anche al di là dei confini Rosolinesi.

Gli attori propongono commedie in Lingua e dialetto locale. Di recente è stata realizzata una Tournée in Argentina proprio per mantenere e rinsaldare i legami con la Terra d’ origine e per fare sentire vicini anche coloro che sono lontani da Rosolini.

Per le attività Musicali, la Città di Rosolini vanta una propria Banda Musicale, denominata con orgoglio “ Vincenzo Bellini “ che vanta antiche e prestigiose tradizioni. La Banda Musicale ha riscosso sempre ampi consensi durante le diverse Tournèe Siciliane, raggiungendo anche ottime posizioni e collocamenti nei Concorsi Nazionali. Di recente è sorta anche una “Corale Cittadina “, diretta dal Maestro Emanuele Calvo che vanta un ampio repertorio che va dalla Musica Polifonica cinquecentesca ai Gospels e agli Spirituals fino ad arrivare alla Musica più attuale dei nostri giorni.

Ma la Città di Rosolini sa e vuole essere anche anche giovane musicalmente parlando ed ecco quindi che l’ ARCI ha ideato il “Sikula Reggea Festival “ che costituisce un momento di incontro e di ritrovo per i giovani che qui provengono da tutte le parti d’ Italia e anche dall’ Estero.

A queste attività e manifestazioni di carattere artistico, se ne aggiungono altre di carattere storico ed archeologico, come quelle proposte dal Gruppo di Studi “ Le Timpe “ che è costituito da volontari appassionati che oramai da anni svolgono studi attenti e specifici sul Territorio che qui si rivela essere quanto mai ricco di informazioni e nozioni circa le tracce che i secoli passati hanno lasciato su queste Terre, così ricche di Storia e di eventi antichi. Anche la sezione locale dell’ Archeoclub è molto attiva in tal senso, proponendo durante l’ anno, interessanti e varie manifestazioni mirate e finalizzate alla valorizzazione del territorio.

Ed il territorio di questi luoghi è veramente ricco di tesori antichi e moderni da scoprire e da ammirare come la “ Cava Paradiso “ che permette di immergersi in una macchia verde dagli effetti speciali e celestiali che porta e trasporta in atmosfere magiche e rilassanti e confortanti che arrivano dritte al cuore. Un vero tuffo nel profondo della natura più verde e verdeggiante che si possa immaginare e sono molti i luoghi incantati di queste zone, fra i quali “La Cava Prainito “ che è lunga circa 13 km e che viene così chiamata perchè qui scorre il “ Torrente Prainito “ che è un affluente destro del Fiume Tellaro e si trova lungo la strada provinciale che da Rosolini porta a Modica. Per circa 4 km lungo il suo corso, il torrente forma particolari laghetti e cascatelle che si intrecciano con la fitta vegetazione dando così origine e vita a scenari incantati e magici che fanno sentire chiunque si addentri in questi paesaggi, come se fosse in Paradiso appunto ed infatti questo tratto che si dirama per circa 4 km , viene specificatamente nominato : “ Cava Paradiso “.

Qui la natura è rimasta intatta ed incontaminata, quasi fosse un angolo assestante con una vita ed una vegetazione proprie che la caratterizzano e la distinguono dalle altre zone naturali dell’ Isola.

La “Cava Paradiso” infatti offre e regala a chiunque voglia addentrarvisi una vegetazione particolare e diversa, costituita da: platani, pioppi, lecci, carrubi, canne americane, oleandri, palme nane e diverse altre speci di piante erbacee. Non da meno è la fauna che qui trova un giusto e piacevole habitat, sia all’ interno del verde della vegetazione che all’ interno dell’azzurro delle acque del torrente.

Fra le ricchezze che la “Cava Paradiso” offre, vi sono anche quelle di carattere storico ed archeologico, in quanto qui sono rimasti i segni che le civiltà antiche del passato hanno lasciato, fra le quali: la civiltà Paleocristiana e quella Castellucciana. Vi sono però anche tracce di civiltà più recenti come si può riscontrare da grotte, scalinate scavate nella roccia, grotte tombali, canali di irrigazione ed anche un mulino ad acqua ( unico nel suo genere perchè era azionato da una ruota orizzontale ) che qui raccolti e riuniti vogliono raccontare ai posteri quel che fu.

A proposito di ricchezze che caratterizzano La Città di Rosolini con i suoi dintorni, va sottolineato che qui Arte, Storia, Religiosità, Cultura e Natura convivono armoniosamente e generosamente e così la Città che trova il suo fulcro e la sua identità nel “ Sacro Cuore “ di Madre Carmela Aprile, similmente riconosce un proprio fulcro ed una propria appartenenza anche nel “ Carrubo “ che recentemente ed in seguito alla delibera di giunta n. 225 del 27- 10 -2011 è stato affiancato al nome della Città che così viene identificata :“DENOMINAZIONE “COMUNE DI ROSOLINI – CITTA’ DEL CARRUBO” IN AGGIUNTA ALLA GIA’ ESITENTE “CITTA’ DI ROSOLINI – CITTA’ DEL SACRO CUORE”.

Il “ Carrubo “è una pianta nativa delle zone orientali del Mediterraneo e numerose sono le attestazioni che si possono riscontrare nei testi Micenei circa la sua importanzsa economica. Inoltre la “ Carruba “ veniva utilizzata nell’ Antico Egitto per alimentare il bestiame e per prepare uno specifico tipo di vino. E fu sempre la “ Carruba “ che costituì i pasti ascetici di San Giovanni Battista nel deserto ed anche quelli del Figliol prodigo, nel tempo in cui si ridusse a fare il guardiano di porci. La pianta del Carrubo fu diffusa dai Greci in Italia e poi anche dagli Arabi sulle Coste del nord Africa ed in Spagna. Il perdurare dell’ importanza economica legata a questa pianta e particolarmente riferita alla Terra di Sicilia è stata attestata anche dalle parole scritte del geografo arabo Idrisi ( XII secolo ).

Non solo i frutti ma anche i semi del Carrubo hanno avuto la loro importanza nella Storia quando venivano utilizzati come unità di misura ponderale molto ridotta

caràto, infatti, deriva dall’araboqīrāt, a sua volta dal greco keràtion (piccolo corno, carato), diminutivo del kerasdi.

Tutto ciò perchè si riteneva che i semi del Carrubo avessero un peso estremamente uniforme ( circa 1 / 5 di grammo). Va inoltre aggiunto che la farina di carrube non contiene glutine ed è perfettamente tollerabile dai celiaci. Inoltre sono molteplici le virtù di questa pianta e fra queste vi sono quelle custodite anche nei suoi bacelli che si rivelano particolarmente idonee per la regolazione delle funzioni intestinali.

Lungo il ,percorso sul quale si dispiega la “Cava Paradiso” oltre alla pianta di Carrubo e oltre ad altre piante di particolare bellezza e valore, si snodano qui un insieme di luoghi di significativa rilevanza che contribuiscono nella volontà di narrare del passato per continuare a mantenerlo in vita nel presente. Fra questi luoghi vi è la “ Sorgente delle povere donne “che consiste nella piccola fonte dalla quale ha inizio il torrente “ Prainito “e che è lo stesso che lungo il percorso da origine ai meravigliosi laghetti e cascatelle. Molto probabilmente il nome deriva dalle Donne che qui custodivano i beni dei loro uomini, fra i quali loro stesse, celandosi e riparandosi in questo luogo , quando i loro uomini si allontanavano. Sempre lungo il percorso si trova la Chiesa Bizantina che è una chiesa rupestre caratterizzata all’ interno da un ampio locale circolare che comunica con due ambienti più piccoli. Recentemente sono stati avviati qui dei lavori di restauro che lasciano ben sperare nella possibilità di riportare alla luce interessanti scoperte archeologiche. Un altro luogo di particolare bellezza è la “ Grotta dei cento cavalli “ così chiamato in quanto la grotta riusciva a contenere circa 100 cavalli, divenendo così in tempi più remoti anche un ‘ unità di misura circa la superficie.

La Città di Rosolini come pure i suoi dintorni richiamano continuamente ad un dialogo con il passato, un dialogo che rimane aperto al presente e che ha in sé un desiderio quanto mai vivo di narrarsi e di rivelarsi e questa caratteristica così specifica appartiene e contraddistingue tutta la splendida Isola di Sicilia e si riassume magnificamente nei sublimi scritti del grande genio germanico Wolfang Goethe ( 1749 -1832 ) che qui in Sicilia lasciò veramente il suo cuore : “ Avere veduto la Sicilia è un bene incrollabile per l’ intera vita mia. L’ Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immaginazione nell’ anima ; qui è la chiave di tutto “ (1787 ). Oggi si potrebbe affermare che Goethe sarebbe un ottimo sponsor perchè pochi uomini sono e sono stati dotati di un tale genio ed ingenio così fortemente caratterizzato da un profondo e completo senso estetico, sotto il profilo sia umano, che filosofico e letterario.

Similmente all’ Illustre Goethe, si espresse anche il celebre scrittore francese Stendhal (nome de plum di Marie Henri Beyle / 1783 – 1842 )), amante dell’ Arte ed appassionato dell’ Italia dove visse a lungo che dichiarò in tal modo e per iscritto, tutto il proprio amore per la Terra di Sicilia : “ Non sono un naturalista e conosco mediamente il greco, il mio principale fine venendo in Sicilia non è stato dunque di osservare i fenomeni dell’ Etna o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri, quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzitutto il piacere degli occhi che in questo singolare paese è assai vivo. Dicono che la Sicilia somigli all’Africa, certo somiglia all’ Italia solo per l’ intensità delle sue passioni. “

E’ sorprendente contastare quanto risulti essere del tutto simile la valutazione e l’ opinione sull’ Isola di Sicilia sia da parte del celebre scrittore francese che da parte del grande genio germanico.

Immaginando per un solo istante di essere dunque in viaggio con Goethe e con Stendhal attraverso le numerose meraviglie custodite nella Terra di Sicilia, dal verde incantato e capace di incantare della “ Cava Paradiso” ritorniamo indietro nel nostro percorso esplorativo e ritorniamo laddove è custodita e collocata l’ Identità dei Rosolinesi e ci ritroviamo quindi nuovamente nella splendida Piazza Garibaldi che di tale Identità ne è il cuore pulsante e palpitante.e da qui ci addentriamo nel centro urbano della Città.

La Città di Rosolini si sviluppò urbanisticamente sulla balza rocciosa sopra il “Castello”dei Platamone ma in seguito al potente terremoto che la travolse completamente nell’ anno 1693, fu poi ricostruita in stile tardo-barocco che le permise di conservare un fascino antico, dovuto all’ utilizzo di pietre calcaree facilmente erodibili e modellate nel tempo dagli agenti atmosferici. Benchè la Città di Rosolini si trovi inevitabilmente a rapportarsi alle due seducenti Città vicine che sono Noto e Modica, si può affermare che anche Rosolini può offrire ed esibire con orgoglio e vanto le proprie bellezze. Gli edifici di maggiore interesse qui a Rosolini risalgono all’ Ottocento quando l’ Arte degli “ Scalpellini”(Scultori ritenuti minori all’ epoca pur essendo artisticamente validi) raggiungeva livelli espressivi di pregevole qualità. Gli Scalpellini di Rosolini erano ricercatissimi e dalla bravura del loro ingegno e delle loro mani sono sorti molti dei numerosi edifici barocchi che similmente a gioielli di raffinato valore, oggi si possono ammirare in tutta la Val di Noto. Un tipico esempio di grande bellezza e di notevole suggestione artistica lasciata in eredità dai Maestri Scalpellini è rappresentato in Rosolini dal Cimitero Monumentale, recentemente risatrutturato e qui di nuovo si ritrova il filo conduttore che lega e tiene uniti i tempi diversi e le epoche diverse perchè proprio il Dott. Giovanni Savarini, all’ interno del suo opuscolo per il 270° Anniversario della Fondazione di Rosolini, aveva dichiarato e lasciato scritto che : “La vita di ogni generazione e di ogni suo componente si consuma senza tregua, inesorabilmente e solo certi sentimenti resistono, quali : l’amicizia,l’ amore per il focolare domestico, per i propri cari e per il cimitero in cui sono seppelliti.”

Nella Città di Rosolini è insito un profondo senso di Religiosità e così oltre alla Chiesa Madre di San Giuseppe che costituisce il fulcro e l’ immagine della Città, troviamo collocata sulla principale via Sipione la Chiesa del SS. Crocifisso, costruita per la prima volta subito dopo il terremoto del 1693 che era intitolata al SS. Sacramento. La seconda costruzione avvenne nel 1728, successivamente fu di nuovo abbattuta nel 1929 per essere infine di nuovo costruita nel 1935 in stile gotico – moresco. All’ interno vi è custodita la Croce Santa del XV secolo.

Inoltre in via San Francesco si trova la Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria, un tempo dedicata a San Francesco, da cui prende il nome l’ omonima via.

In via Bellini troviamo una piccola Chiesa a mononavata dedicata a Santa Caterina che di recente è stata modificata in una nuova struttura con un’ architettura contemporanea che si affaccia sulla Città, dominandola dalla via Sipioni. Ma Rosolini non solo nelle Chiese rivela il proprio valore , perchè anche attraverso i Palazzi manifesta la propria Identità e fra questi ve ne sono alcuni di rilevante bellezza e importanza. Fra questi : il Palazzo Savarino del XVII secolo, costruito dall’ omonima famiglia a metà del ‘700 su modello tipologico di importazione spagnola e si trova ubicato tra via Micieli e via San Francesco. Poi vi è Palazzo Criscione che domina sulla salita di via Roma.

E poi ancora Palazzo GSM, così denominato per via della sigla riportata sulla lunetta in ferro battuto sul portone centrale. Di stile neoclassico è stato realizzato tra la fine del ‘700 ed i primi anni del ‘800 ed è situato in via Galileo Galilei. E poi ancora Palazzo Sipione di architettura tardo – barocca che fu fatto costruire dal Barone Don Vincenzo Sipione tra la fine del ‘700 ed i primi del ‘800 e Palazzo Giunta Cartia, costruito in stile eclettico che presenta particolari tardo-barocchi e neogotici.

Fra Chiese e Palazzi si distingue e contraddistingue lo scorrere del tempo con la Torre dell’ Orologio che è situata all’ apice di Palazzo Santacroce Sipione Ignaccolo, ubicato nella centrale Piazza Garibaldi. Nel 1700 al posto dell’orologio, vi era collocata qui un’altra torre, ma di legno, sulla cui base era posta la gogna, simbolo di una giustizia severa ed implacabile.

La Città di Rosolini, così specifica nella e della propria Sicilianità, riporta alla mente un’ altra celebre osservazione del noto scrittore francese Guy de Maupassant ( 1850 – 1893 ) : “ La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito, la cui aria in primavera è tutta un profumo…….ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’ estremità all’ altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura “. Dietro a questa affermazione del noto scrittore Guy de Maupassant che è anche una chiara e convinta constatazione si colloca un vero gioiello di architettura che è la Basilica ipogeico rupestre del V° secolo a. C., situata all’ interno del “ Castello Platamone “ che rimane completamente scavata nella “ timpa” ( roccia calcarea ). Ha un impianto a tre navate e si continua a narrare, pur in assenza di documenti storici che ne accertino

l’ autenticità, che qui, durante il suo cammino, si sia fermato a predicare San Paolo e che San Marziano vi celebrò i Sacri Misteri. Questo sito rappresenta il cuore storico della Città e testimonia la profonda Religiosità che caretterizza la Comunità di Rosolini. Questo luogo merita di essere visitato per la sua singolarità, infatti si tratta della balza rocciosa da dove ha iniziato a svilupparsi l’originario impianto urbanistico di Rosolini, in un periodo che parte dal 1485 per giungere fino al 1712 e qui è stata edificata la Basilica ipogeico rupestre. La sua attuale configurazione evidenzia un progetto da parte degli abitanti di un borgo di allora che certamente nell’ alto Medioevo dovette svilupparsi su quella balza, che riutilizzò ipogei catacombali cristiani preesistenti, inglobandoli nella realizzazione della Basilica a tre navate. La navata centrale è lunga m.17,60 e larga m. 6,50 e si conclude con una bella apside a pieno centro, larga m. 3,74 dimezzata e comunicante con il vano di una tomba a baldacchino. Le otto campate di archi a tutto sesto poggianti su robusti pilastri, le tombe ad arcosolium, contribuiscono a rendere la Basica ancor più suggestiva in tutta la complessità della sua struttura architettonica. Dal 1485 essa fu inglobata nel Castello che il Casato dei Platamone iniziò a costruire nel 1673 ,in coincidenza del loro essere divenuti Principi di Rosolini e che ultimò nel 1606.

Recentemente all’ interno della Città sono stati effettuati importanti interventi di ristrutturazione fra i quali quelli del Cimitero Comunale e quelli riguardanti i Plessi scolastici e sono stati completati i lavori di risanamento viario e di riqualificazione del Centro storico ed anche questo operato si rivela essere un atto e un fatto di forte volontà da parte della Città di mantenere vivo ed attivo il legame fra il passato ed il presente, gurdando contemporaneamente al futuro. Ma le meraviglie di Rosolini sembrano davvero essere infinite, infatti oltre alla Storia, alla Cultura, alla Religiosità, all’ Arte e alla Natura , qui a Rosolini si può ammirare anche il mare, uno splendido mare, a soli pochi Kilometri dal suo Centro storico. Rosolini è capace di offrire anche le bellezze del mare, con le affascinanti distese di sabbia, sotto ad un tipico sole giallo, aperto e luminoso, infatti questi sono i luoghi ripresi nei famosi films del “ Commisario Montalbano “, così sapientemente raccontati nei suo romanzi dal grande scrittore siciliano Andrea Camilleri.

Ed una delle sue sagaci espressioni circa la Sicilia e la Sicilianità spiega perfettamente come e cosa è questa splendida Isola nei nostri giorni attuali : “Rispetto alla natura, la gente è ancora più complessa e variegata. Il bello della Sicilia è la scoperta quotidiana di Siciliani sempre diversi. Chiudere il Siciliano in un luogo di tanghero scostante è un errore grosso. Certo che esiste un Siciliano di questo tipo, ma c’è anche il sangue di tredici dominazioni. Credo che oggi noi Siciliani, abbiamo l’ intelligenza e la ricchezza dei bastardi, la loro vivacità ed arguzia. “

E la tela che Camilleri dipinge con le sue espressioni risulta essere veramente coerente e perfetta.

La Città di Rosolini, insieme a Noto, Avola, Siracusa, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Pachino, Riserva di Vendicari, Cavagrande e del Plemmirio, Modica, Pozzallo e Ragusa, costituiscono alcune delle destinazioni vacanziere più ambite dai turisti di tutto il mondo , grazie anche alla presenza dell’ Areoporto Fontanarossa di Catania che si trova a meno di un’ ora da Rosolini.

Fra tutte le Città sopra citate, quella di Rosolini è particolarmente nota ed apprezzata per le Cave e per i Siti archeologici, situata nella parte sud – occidentale della Provincia, ai piedi dei monti Iblei e a cavallo tra le province di Siracusa e di Ragusa.

A Rosolini anche la Gastronomia ha lasciato le sue tracce archelogiche infatti dal “ Maccu ri favi “ che mangiarono gli antichi Greci, alla “ Capunatina “ di origine Araba, al “ Tummali” di origine Spagnola le specialità alimentari tipiche Rosolinesi denotano e specificano le origine delle popolazioni che attraverso i secoli hanno attraversato o anche dominato l’ Isola.

Sono custodite qui a Rosolini delle ricette locali antiche che si possono ritrovare anche in altre parti dell’ Isola ma che in ogni zona hanno un “ quid” che le caratterizza in base all’ utilizzo in eccedenza o in carenza di certi elementi quali :l’ aglio, la cipolla, l’ aceto, il limone, l’ origano, la noce moscata, l’ acquavite e tale elementi aggiunti in maggiori o in minori quantità contribuiscono a creare e a realizzare un prodotto unico e tipico di quel paese ed ogni paese ha quindi le proprie ricette che si diversificano da luogo a luogo, come ha sapientemente rivelato la Gentilissima Signora Corradina.

Appartengono alla tradizione culinaria locale le cosiddette “ Monache di casa “ ed erano alcune donne che preparavano i pranzi nuziali ed anche i pranzi di lutto “ Cunsuli “ oppure i dolci che si consumavano e che allietavano i periodi festivi, denominati “ Dolci di Riposto “ ed erano di squisita ed inimitabile fattura. Alcune di queste ricette continuano ad essere preparate anche nei giorni nostri, percui gli antichi sapori si ritrovano ancora intatti in pietanze moderne, come ulteriore conferma della ferma volontà di mantenere vivo il passato attraverso la modernità del tempo presente. Tra le minestre ricordiamo “ U ‘ ncucciatieddu “ costituito da frustoletti di pasta di grano duro cucinati in un’ amalgama di ricotta, acqua e pezzetti di zucca gialla previamente bollita. E ancora “ A pasta ca muddica “ pasta condita con mollica di pane brustolita, olio, aglio e formaggio pecorino. E poi “ I ravioli “ pasta di grano a formelle quadrate con ripieno di ricotta, uova e maggiorana, conditi con sugo di carne di maiale o di vitello. E poi ancora “ I maccaruna e i cavatieddi” pasta a pezzettini e vuota all’interno perchè lavorata con un filo secco di grano “usu” o con un ago da calza “ cavati “ con le dita, conditi poi con sugo di carne di maiale, cosparsi di ricotta salata ed infornati. Altri piatti tipici sono costituiti dalle minestre di legumi, tra le quali “ I favi a’ nzincaredda “ oppure “ U maccu lurdu “ fave cotte insieme a ceci, fagioli, lenticchie e lardo di maiale e questo era il tipico piatto popolare del giovedì grasso ed ancora “ I lolli no maccu “rollini di pasta amalgamati con il “ maccu” a base di fave sbucciate e poi ridotte a crema.

Tra le pietanze di carne oltre a “O farsumauru “ e “ oiaddu a gna minicoria “, particolarmente saporito è “ A gnieddu e u ciaurieddu ‘nfurnatu“ e questo continua ad essere uno dei piatti più comuni di Rosolini in quanto qui l’ attività della pastorizia seppure non sia più intensamente praticata come nel passato, continua però ad essere una attività fra le attività produttive di questo luogo. Un’ altra pietanza tipica di Rosolini è “ U pisciruovu a rosalinara “ che è una sorta di omelette formata da uovo, copoletta soffritta, prezzemolo, pepe ed asparagi selvatici già cotti ed amalgati con ricotta. La tradizione della preparazione delle focacce è rimasta costante e continuativa negli anni ed occupa un posto di rilievo nella cucina locale e fra queste vi sono : “ A ‘mpanata “ pasta a dischi sovrapposti e ripiena di broccoli, di baccalà o di anguille consumata nel periodo natalizio, mentre nel periodo pasquale la pasta viene ripiena con carne di agnello e poi infornata. E poi ancora “A nfigghiulata “ e “ A cucca “ entrambe costituite da strisce di pasta stirate con il mattarello e poi farcite con elementi diversi.

E dulcis in fundo i dolci, fra i quali : “ I gravazzati “ striscia di pasta stirata con il mattarello e facita con un’ amalgama di ricotta, pezzetti di cioccolato e zucchero a velo e poi ancora “ I pasti fuorti “ amalgama di farina, zucchero e albume e “ I ramuzzi “ dolce preparato con impasto di farina e miele “ di satra “ e poi “ I mustazzola “ amalgama di farina e vino cotto ed ancora “ I ricci ri miennila” tipici dolci di mandorla, i cui semi sbucciati triturati finemente si amlgamano ad albume e zucchero e sono a diposizione di tutti i buongustai che vorranno recarsi a Rosolini in quanto si possono assaporare nelle diverse pasticcerie della Città che li producono.

Questi sono solo alcuni dei tanti e validi motivi che rendono incantevoli questi luoghi ed anche assolutamente meritevoli di essere visitati e conosciuti ed è inoltre molto facile comprendere i motivi per i quali la gente del luogo rimanga così legata alle proprie radici anche se e quando è stata costretta ad allontanarsi pur conservando nel cuore il desiderio vivo ed urgente di farvi ritorno. Proprio in queste giornate prenatalizie “ Sicilia Mondo “ che è l’ Associazione Socio – Culturale dei Siciliani e delle Eccellenze Siciliane nel mondo ha organizzato a Catania un incontro – studio con la presenza di 10 Siciliani Eccellenti che hanno arricchito l’ immagine della Sicilia nelle Società e nelle Comunità che risiedono all’ Estero. I 10 partecipanti sono stati scelti per sorteggio su una selezione di 40 corregionali dei 142 che sono entrati nel network “ Sicilia Mondo “

( www.sicilianinelmondo.net ) e questo network è il laboratorio di conoscenza e di ricerca dei Siciliani Eccellenti che occupano posti di responsabilità.

Tale incontro che si è tenuto nella giornata del 17- 12- 2011 presso l’ Hotel Nettuno in Catania e si è posto come obbiettivo quello di realizzare la conoscenza diretta delle persone, delle loro esperienze e delle loro proposte al fine di acquisire indicazioni utili per una Politica di Sviluppo della Sicilia e della sua Internalizzazione. All’ incontro hanno presenziato e partecipato alcune Autorità locali importanti fra le quali l’ Illustre Presidente della Regione Siciliana Onorevole Raffaele Lombardo e l’amico e Presidente dell’ Associazione Italo- Siciliana in Santa Fe, il Maestro Giuliano Ovando Salemi Gugliotta, appositamente giunto dall’ Argentina per partecipare a questo importante Incontro e Confronto intitolato “ Per restare nel moto di un mondo sempre più globalizzato ed esigente “. Inoltre nella medesima giornata di sabato 17 – 12 – 2011 la Regione Siciliana e

l’ Assesorato ai Beni Culturali e all’ Identità Siciliana – Registro delle Eredità Immateriali ha organizzato una Giornata di studio, intitolata “ Quali azioni per la salvaguardia, la divulgazione, la promozione e la fruizione delle eredità Immateriali Siciliane “ che si è tenuta presso C.I.A.P.I. – Priolo Gargallo – Siracusa. Presenti anche qui la Maggiori Autorità locali fra le quali il Prof. Egidio Ortisi, Presidente C.I.A.P.I., il Prof. Sebastiano Missineo, Assessore ai Beni Culturali e all’ Identità Siciliana, il Prof. Aurelio Rigoli, Presidente della Commisione R.E.I. ( Il Registro delle Eredità Immateriali fra Tradizione, Cultura e Crescita dei Territori ).ed anche l’ Autorevole Presidente dell’ Associazione

“ Rosolinesi in Siracusa “ Corrado Di Stefano.

Dunque la Terra di Sicilia si propone e si adopera per essere quanto mai al passo con i tempi moderni che corrono per e attorno al mondo al pari di un treno di ultima generazione ad alta velocità, dove la Stazione Centrale rimane collocata da secoli nel cuore della splendida Isola di Sicilia che merita assolutamente di essere visitata e conosciuta perchè senza di essa, come hanno sostenuto alcuni degli Illustri Visitatori del secolo scorso quali Goethe, Stendhal e Maupassant, non si sarebbe visitata l’ Italia nella sua interezza e completa bellezza.

 Articolo di Rosetta Savelli

20 giugno 2013

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