Ho avuto già modo di raccontarvi che negli anni 50 vi erano diversi artigiani che fornivano le loro prestazioni ai contadini delle colline cesenati in cambio di denaro o di scambi in natura. Per esempio e scaraner ( l’uomo che aggiustava le sedie). Vi erano poi altri personaggi che chiedevano senza fornire alcun servizio. Alcuni erano temuti. Per esempio e mutin ( il sordo-muto). E mutin era un piccolo uomo sordo e muto che poteva arrivare in qualsiasi momento. Quando i miei genitori erano al lavoro nei campi ed io badavo la casa, tenevo sempre a portata di mano una ligheza ad farena ( una piccola quantità di farina dentro uno straccio). Quando arrivava il nostro omino ( 2 o 3 volte all’anno) e faceva degli strani gesti , io gli correvo incontro con molta paura e gli offrivo la farina. Tutti avevano paura del mutin perché c’era il detto che portava sgrezia ( sfortuna/disgrazia) e cercavano di accontentarlo. Ma torniamo a e scaraner. Veniva dalle Marche e si chiamava Nando. Arrivava di solito in dicembre su un carretto trainato da una cavallina. Quando mio babbo lo vedeva arrivare , lo salutava dicendo cut ciapes un colp , tan cì ancora mort ? (che ti prendesse un colpo , non sei ancora morto?). Era un modo simpatico per salutare gli amici che si incontravano di rado. Nando si sistemava nella stalla e si fermava per circa una settimana. Era molto bravo ad impagliare al scarani (le sedie) ed a fare i gavegn (cesti) con i vimini. Infatti i contadini usavano i cesti di vimini durante l’estate per raccogliere la frutta. Alla fine della stagione erano rovinati ed inservibili. La stessa cosa dicasi per le sedie che duravano al massimo un anno e poi la paglia si rompeva tutta. Nando era un artista e dopo una settimana aveva sistemato tutte le sedie e costruito i cesti nuovi. Per quella settimana Nando mangiava con noi , lavorava e dormiva nella stalla. Alla partenza veniva pagato con farina , vino e olio ed andava da un altro contadino. Nando mi raccontava ogni volta una storia ( lui diceva che era un fatto vero) ma in realtà erano le favole per i bambini di allora. Una storia era questa. Una sera Nando era ospite presso un contadino ad Surival (di Sorrivoli). L’azdora che faceva la piadina aveva un gran raffreddore. Una goccia di raffreddore cadde nell’impasto della piadina. Allora Nando schifato disse che non aveva fame perché aveva mal di stomaco ed andò a letto ( nella stalla) senza mangiare. Durante la notte , mentre tutti dormivano , gli prese una gran fame. Cercò in tutta la casa e l’unica cosa che trovò fu una cotica appesa nella cantina. La divorò in un colpo. Alla mattina tutti si alzarono e la vecchia nonna costernata ,non trovando la cotica disse : chi ha visto la cotica che uso per ungermi al muroii ( le emorroidi). Sembrava infatti che la cotica fosse un unguento miracoloso per tale problema. Nando non mangiò più per anni la cotica di maiale.
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