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Le cooperative sociali verso il congresso

Legacoop sociali4 18-09-09

Sono passati quattro anni dall’ultimo appuntamento congressuale della cooperazione sociale Legacoop. Il 26 settembre è tempo di assemblea romagnola per le coop sociali di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, in preparazione del congresso regionale del 15 ottobre e dell’appuntamento nazionale del 7 e 8 novembre a Roma.
Questi ultimi sono stati di sicuro anni di cambiamenti e difficoltà. Sono stati gli anni della crisi, che non ha risparmiato il settore del welfare, con tagli e riduzioni pesanti e lineari, specie dal livello nazionale: la decisione di non finanziare Fondi destinati alle politiche sociali è stata una chiara scelta politica, opinabile e sicuramente miope. A questa non ha però corrisposto, a livello locale, la chiusura dei servizi da parte delle cooperative sociali, che hanno continuato ad erogare prestazioni a bambini, anziani, disabili, malati psichiatrici o a inserire e mantenere al lavoro le fasce di popolazione con maggiori difficoltà.
Si è avviata nella nostra regione la fase degli accreditamenti, che ha presentato aspetti positivi, ma ha aperto anche una serie di interrogativi e necessità di interventi di aggiustamento.
Sono stati gli anni dei pronunciamenti della Autorità di Vigilanza dei contratti pubblici in tema di affidamenti diretti sotto soglia, consentiti dalla legge per le coop B. Tra strette normative, contrazioni delle risorse, richieste di crescente efficienza, le cooperative di inserimento hanno incontrato non poche difficoltà a continuare a coniugare le necessità di pianificare imprenditorialmente l’attività con il mantenimento della valenza di inclusione sociale.
In queso contesto di difficoltà generalizzata si sono insinuate spinte di conservazione e chiusura, con l’emergere di quella che si configura come una volontà della committenza di reinternalizzazione e di gestione dei servizi pubblici intesa come gestione “fatta direttamente” dal pubblico. Si tratta di una posizione ormai anacronistica che non dà garanzia di maggiore qualità, ma che può creare guai seri ad un sistema economico che ha dato prova di saper reggere, innovandosi e strutturandosi con professionalità, razionalizzando costi e spese. Non ci convince la legge regionale ultima di riforma delle Asp che sembra andare esattamente in questa direzione… In tema di nuove leggi regionali, attendiamo invece di vedere finalmente approvata la nuova legge sulla cooperazione sociale, che potrebbe portare un valido contributo a questo settore, riconosciuto finalmente anche nella sua valenza di soggetto con funzione pubblica.
Nell’immediato ci troviamo davanti a scelte che vorremmo dessero slancio al welfare invece di affossarlo. Una su tutte è quella relativa al regime Iva per le cooperative sociali. Qualore andasse in porto il paventato (ma ingiustificato) aumento, le conseguenze sarebbero disastrose. Auspichiamo una inversione decisa di rotta e anche per questo abbiamo dato convinto sostegno e partecipazione alla manifestazione del 19 settembre in Parlamento (come Alleanza delle Cooperative Italiane), per ribadire la piena e totale contrarietà a un provvedimento che darebbe il colpo di grazia alla cooperazione sociale, ai servizi, ai territori, alle famiglie.

Enrica Mancini
Responsabile Area Welfare
Legacoop Forlì-Cesena

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