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LA RICORRENZA DI DICEMBRE di Marco Viroli e Gabriele Zelli

Vent’anni fa, nel dicembre del 1993, Benedetta Bianchi Porro è stata dichiarata venerabile

Benedetta Bianchi Porro nacque a Dovadola nel 1936. A tre mesi si ammalò di poliomielite; fu la prima di una serie terribile di malattie che la colpirono e la consumarono nel corso della sua breve esistenza. Straordinaria figura di giovane santa del nostro tempo, intelligente e sensibile, innamorata della vita, Benedetta lottò caparbiamente contro il male cercando di realizzare il suo sogno: diventare medico e consacrarsi all’aiuto degli altri. A diciassette anni si iscrisse alla facoltà di Medicina a Milano ma, il 30 novembre 1960, fu costretta a inviare una lettera di “rinuncia agli studi” perché oramai il suo corpo era completamente indebolito dalla malattia.

Fino alla fine alternò momenti di sconforto a straordinari slanci di entusiasmo di fronte ai doni dell’amicizia, alle bellezze del creato, alla percezione sempre più intensa della vicinanza di Dio. Morì a Sirmione nel 1964, a ventisette anni, consumata dal male.

Nel dicembre 1993 è stata dichiarata venerabile. I tanti fedeli che costantemente arrivano a Dovadola per pregare sul suo monumento funebre presente all’interno dell’Abbazia di Sant’Andrea sperano in una prossima beatificazione. A Dovadola intanto fervono i preparativi per ricordare il cinquantesimo della morte. Per sabato 25 gennaio 2014, alle ore 11.00, è prevista presso la stessa Abbazia la celebrazione di una Messa da parte del cardinale Angelo Comastri.

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