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CON IL NASO ALL’INSÙ di Marco Viroli e Gabriele Zelli

12 gennaio 1928
Inaugurazione del ricordo Marmoreo dei 4 scolari investiti e uccisi da un autocarro a San Varano. Costituito un comitato per creare un’opera d’arte a ricordo con la dedica:
Come fiori recisi dal Destino / il 16 gennaio 1925 / quattro bimbi / uscendo dalla scuola / ebbero spezzata la vita / da cruento autocarro / La pietà del popolo / sul ciglio lagrimato / volle questo monumento.

da «Il Popolo di Romagna»

Scrive Gabriele Zelli in un suo articolo: “Il monumento di San Varano è stato sottoposto a un primo restauro nel 1987. Promossi personalmente l’intervento, forte dell’incarico di assessore delegato all’Edilizia Pubblica e al Patrimonio: ciò mi diede la possibilità di seguire da vicino i lavori. Venne a segnalarmi la necessità di un interessamento comunale l’ingegner Ilario Bandini (fratello di una delle piccole vittime del drammatico incidente), indimenticabile costruttore e pilota di auto da corsa.

L’opera fu voluta da un comitato costituitosi subito dopo con la collaborazione dell’artista Roberto De Cupis, il quale, come sostengono le cronache dell’epoca, “nel motivo architettonico si è ispirato al gioco infantile del girotondo, felicemente ottenuto dalle quattro croci in cerchio che formano la cappella”. Al centro è collocata La pietà, rappresentata da una madre che raccoglie dal ciglio della strada il figlio privo di vita. La donna volge lo sguardo in alto al cielo e, rivolgendosi a Dio, chiede la forza per sopportare il più immane dei dolori. Si tratta certamente di un’opera d’arte che merita di essere conosciuta e salvaguardata.

Prima del 1987 il tempietto non aveva ricevuto il benché minimo intervento di manutenzione. Prima di finire in polvere necessita ora di ulteriori urgenti cure.

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