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CON IL NASO ALL’INSÙ di Marco Viroli e Gabriele Zelli

2012-03-02 16.50.24

 

La famiglia di Calboli elesse a propria abitazione a Forlì lo splendido palazzo situato in via Maroncelli 19. La facciata dell’edificio è estremamente sobria e presenta un mirabile equilibrio delle proporzioni con alcune curiosità: il numero 13 conservato da una precedente numerazione e il balcone esterno in ferro battuto, trasportato nel 1911 da Forlimpopoli, ove ornava Palazzo Ginanni.

Sulla lapide, posta alla destra del portone d’entrata, vi è incisa la seguente citazione dantesca:

QUESTI È RINIER; QUESTI È ‘L PREGIO E L’ONORE / DE LA CASA DA CALBOLI, OVE NULLO / FATTO S’È REDA POI DEL SUO VALORE. / E NON PUR LO SUO SANGUE È FATTO BRULLO, / TRA ‘L PO E ‘L MONTE E LA MARINA E ‘L RENO, / DEL BEN RICHIESTO AL VERO E AL TRASTULLO; / CHÉ DENTRO A QUESTI TERMINI È RIPIENO / DI VENENOSI STERPI, SÌ CHE TARDI / PER COLTIVARE OMAI VERREBBER MENO (PURGATORIO XIV, 88-96)

Questi versi, non solo sono significativi in quanto ricordano la figura di Riniero Paulucci, capostipite della famiglia forlivese ed esempio di onore, ma al tempo stesso fissano quelli che secondo Dante Alighieri e i suoi contemporanei erano gli ampi confini della Romagna (“tra ‘l Po e ‘l monte e la marina e ‘l Reno”).

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