Noi di “Cambia Forlì!” ribadiamo che la nostra città, e con essa tutta la Romagna, non possa assolutamente perdere il suo “gioiello”, da tutti riconosciuto come uno dei migliori d’Italia, competitivo rispetto a Bologna, che non ha più spazi per la crescita, e rispetto a Rimini, che presenta problemi economici legati al passaggio da militare a civile.
Occorrerà, a nostro parere, pensare al “piano B”, ovvero ad un progetto condiviso tra istituzioni pubbliche, enti privati, associazioni di categoria del territorio romagnolo, finalizzato al rilevamento della licenza del Ridolfi, per renderlo funzionante ed operativo, anche con una ridefinizione dei costi di gestione.
L’aeroporto deve rappresentare un elemento di forte sviluppo dell’intera Romagna, capace di generare un indotto importante di servizi e di logistica e in grado di rilanciare il polo tecnologico-aeronautico come centro d’eccellenza di studio-ricerca-innovazione.
Il tempo delle attese e delle speranze è ormai giunto al capolinea, occorrono azioni concrete e, soprattutto, volontà politica a cominciare dal Comune di Forlì, che deve assumersi l’impegno diretto dell’intera vicenda: come si può credere che possa esserci interesse da parte di privati, se lo stesso Comune si mostra scettico? Se diventerò sindaco, fin da subito appronterò un progetto che vedrà l’amministrazione comunale impegnata direttamente, in sinergia con le altre forze economiche del territorio romagnolo, al fine di creare le condizioni per rilevare la licenza del Ridolfi e rimettere in moto questa strategica infrastruttura, indispensabile per il rilancio economico della nostra città.
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