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LA RICORRENZA DI GIUGNO di Marco Viroli e Gabriele Zelli

20 giugno 1811: nasce a Forlì lo scienziato Carlo Matteucci

Carlo Matteucci frequentò il Ginnasio cittadino ed ebbe come insegnante di matematica l’ingegnere Luigi Fratti, padre del garibaldino e repubblicano Antonio. Nel 1825, fu ammesso a soli 14 anni al secondo anno della facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Bologna. Si laureò nel 1829 e appena undici anni dopo, a soli 29 anni, fu nominato professore di Fisica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Oltre all’insegnamento si dedicò alla ricerca, incentrando principalmente i suoi studi sull’elettricità e sull’elettrofisiologia, sia animale che umana. Pur essendo molto impegnato negli studi e nell’insegnamento, Matteucci non tralasciò di dedicarsi all’impegno politico. Dapprima fu commissario civile del Corpo dei Volontari Toscani nella Prima Guerra d’Indipendenza (1848). Successivamente svolse varie missioni a carattere diplomatico in rappresentanza del Granducato di Toscana. Nel 1862 venne nominato ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia nel primo Governo Rattazzi, carica che ricoprì per poco più di otto mesi, durante i quali si adoperò per incrementare, ampliare e migliorare le sedi scolastiche, in particolare al Sud. Morì nel 1868 ad Ardenza, borgo balneare di Livorno. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Pisa.

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