Un grande manager e un’idea innovativa. Così Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, cerca di cambiare volto alla fiera e soprattutto a Macfrut che è l’anima attorno alla quale ruota la struttura di Pievesestina. L’idea è internazionalizzare Macfrut allargando gli orizzonti, anche fisicamente. Autunno con la fiera a Cesena, altre stagioni con i padiglioni che si spostino in altre parti del globo: per vincere la concorrenza sempre più agguerrita nel settore ortofrutta portando all’estero il marchio cittadino. Per farlo il compito è stato affidato a Renzo Piraccini, manager non solo preparato e che conosce molto bene il mondo dell’ortofrutta, ma che ha intessuto importanti relazioni sia all’Italia che all’estero.
L’impressione è che questa volta Paolo Lucchi abbia indovinato il mix vincente. Del resto per Macfrut qualcosa bisognava fare altrimenti la fiera correva grossi rischi. Non da subito, ma nell’immediato poteva non essere più competitiva. Ed allora la decisione di internazionalizare e di affidarsi a Renzo Piraccini.
Quest’ultimo è un manager nato e cresciuto all’interno di Apofruit. Ha avuto il grande merito di avere idee innovative e di metterle in pratica permettenmdo alla grande cooperativa cesenate di crescere in maniera esponenziale e lui con lei.
Quella capacità di innovazione adesso deve trasferirla alla fiera. Per farlo deve però essere lasciato lavorare. Piraccini non può essere imbrigliato. Lucchi lo sa e si comporterà di conseguenza. Entrambi hanno caratteri forti, ma sbaglia chi pensa che entreranno in rotta di collisione. Tutti e due sono anche e soprattutto intelligenti. Lucchi conosce pregi e difetti di Piraccini e soprattutto sa che si bisogna lasciargli campo libero. Il manager è un battitore libero, ma è comunque abituato a doversi confrontare con un consiglio di amministrazione e, comunque, sa perfettamente che la libertà di movimento significa avere di fronte un’autostrada, ma nella quale ci sono dei caselli.
Adesso Piraccini deve cominciare a lavorare pancia a terra per predisporre in tempi rapidi il nuovo progetto. Tempo da perdere non ce ne è. I primi risultati si dovranno vedere già nel 2015, anche perché sarà l’anno di Expo e sfruttamdo questa vetrina altre fiere organizzeranno nuovi eventi sull’ortofrutta e si porranno in diretta concorrenza con Cesena che, quindi, dovrà essere in grado di rispondere. Tutto questo senza perdere di vista il presidio cesenate, per evitare che l’indotto sul territorio non si riduca.
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