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Aiuto, la Romagna è sfiancata dalla crisi – di Davide Buratti

L’impressione è che il bicchiere sia mezzo vuoto e che la Romagna sia sfiancata dalla crisi. E’ quello che emerge dalla lettura dei dati elaborati da  “Il sole 24 ore”, quotidiano economico, sugli effetti che la crisi ha avuto sulle province italiane. Presi in esame nove indicatori (PIL, auto nuove, beni durevoli, casa, depositi bancari, disoccupazione, consumo farmaci, laureati e prestiti personali) e fatto il confronto fra i dati del 2007 e quelli del 2013.

La Romagna non ne esce bene. Il dato migliore (parliamo comunque di un calo molto consistente) riguarda la diminuzione dell’acquisto di beni durevoli. La voce peggiore è relativa all’aumento dei depositi bancari, anche se c’è una situazione a macchia di leopardo. Forlì Cesena, ad esempio, è quella con il dato più basso d’Italia.

Ma entriamo nel dettaglio delle singole voci, a partire dal PIL che è simile ad un elettroencefalogramma piatto. Dal 2007 a Ravenna è cresciuto del 2,6 per cento, a Rimini è stabile, a Forlì Cesena è diminuito dell’1,5.

La disoccupazione invece vola a Ravenna dove è cresciuta del 243,2 per cento (terzo peggior dato italiano), a Rimini del 155,6 e a Forlì Cesena è cresciuta “solo” del 56,6.

Che la situazione sia di enorme difficoltà è dimostrata dall’andamento dei consumi, a partire dalle immatricolazioni di auto nuove. A Ravenna sono diminuite del 46,9 per cento, a Rimini del 49,6 e a Forlì Cesena del 54,4. In forte calo anche il consumo di beni durevoli: 21,6 per cento a Forlì Cesena, 22,9 a Ravenna, 24,6 a Rimini. In questo caso però c’è da dire che la Romagna, a livello nazionale, è un territorio “virtuoso”. In calo anche il consumo di farmaci (meno 12,1 a Ravenna, meno 8,2 a Forlì Cesena e meno sette a Rimini). Perdono terreno anche le quotazioni delle case. Chi va meglio è Rimini che perde “solo” l’otto per cento e si attesta tra le province migliori in Italia. Ravenna perde il 10,2 e Forlì Cesena il 10,8.

A Ravenna c’è stata una buona crescita di laureati (più 19,3 per cento), a Forlì Cesena del 14,6 e a Rimini del 4,9.

Ci sono meno soldi ed è testimoniato dai depositi bancari. Sono in crescita, ma non come in altre parte d’Italia. A Forlì Cesena aumentano del 19,8 per cento, ma è il dato italiano più basso. Ravenna, invece, cresce del 43,1 per cento e Rimini del 74. I prestiti personali, infine, sono in crescita solo a Forlì Cesena (più 5,5 per cento), mentre a Ravenna diminuiscono dello 0,4 e a Rimini del 3,2.

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