“L’Università di Bologna (Campus di Forlì) – spiega il Prof. Bianchi – ha potuto entrare nel progetto europeo Resint, proprio grazie al corso in Simulimpresa, che da diversi anni propone l’utilizzo di tecniche didattiche innovative, quali la virtual reality e la augmented reality, al fine di perfezionare la formazione degli studenti e di offrire alle popolazioni strumenti e criteri organizzativi di comportamento in caso di catastrofi. Questo è l’obiettivo primario del corso, che punta alla gestione di attività di resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici o catastrofici e di riorganizzare positivamente ed efficacemente azioni di recupero per un rapido ritorno alla normalità”.
Durante l’evento sono stati presentati i saggi finali da parte degli studenti team leaders e consegnati gli attestati di partecipazione a tutti i 60 studenti della sede di Forlì della Università di Bologna i che hanno frequentato l’iter formativo. Sono intervenuti anche Laura Tampieri e Gabriele Branchetti (entrambi ricercatori Unibo) che hanno illustrato le metodologie didattiche di Simulimpresa e Second Life, ovvero le applicazioni virtuali utilizzate durante il corso. Un questionario somministrato agli studenti, poi, ha rilevato l’alto gradimento riscosso dal progetto, decisamente superiore alle attese di partenza degli stessi partecipanti.
Alberto Zambianchi, presidente Ser.In.Ar., intervenuto all’evento, ha ricordato l’impegno della società nel complesso processo di decentramento dell’Università di Bologna e si è compiaciuto del fatto che, tramite il contributo erogato, si possa concretizzare un progetto formativo altamente innovativo, pienamente in grado di sviluppare conoscenze e competenze che risultano essere fortemente appetibili per il mercato del lavoro pubblico e privato.
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