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Lavorare per progetti fa bene alla cooperazione

Nei giorni scorsi ho partecipato ad una bellissima riunione di monitoraggio e parziale rendicontazione del Progetto nazionale Coopstartup sostenuto dal fondo mutualistico di Legacoop, Coopfond. L’obiettivo del progetto è quello di creare nuove cooperative, ma soprattutto di attrarre verso la forma cooperativa gruppi di “startappari” sparpagliati per la penisola con un sogno imprenditoriale nel cassetto.
Legacoop agroalimentare nord italia è parte di questo progetto con la declinazione “Coopstatup – farmability” che ha visto l’interesse di 10 gruppi di potenziali neo-cooperatori. Attualmente i gruppi sono inseriti nel percorso di formazione e vedremo presto le potenzialità imprenditoriali.
La cosa però molto interessante della riunione è stata la verifica e la rendicontazione dei percorsi fatti dai territori Puglia, Lazio e Marche, la maturazione di una nuova attitudine di Coopfond nell’approccio al tema delle nuove imprese di giovani, l’evoluzione di approcci flessibili con interlocutori accademici od operanti con incubatori d’impresa che per territori e settori si sono incontrati, la ricaduta dal punto di vista della comunicazione sui nuovi mezzi d’informazione (social lo lascio dire ai ventenni), insomma, un serio approfondimento per un corretto proseguimento e sviluppo.
L’impressione positiva nasce dal vedere un ecosistema di competenze e professionalità che in rete e senza neppure troppe gerarchie, riesce a coordinarsi ed a sapere abbastanza bene chi fa che cosa per ottenere il successo del progetto.
Non era e non è scontato, ma sicuramente la positiva influenza della modalità di lavoro per progetti ha in questo una positiva contaminazione. Spero sinceramente che questa contaminazione arrivi a diffondersi in ogni cantiere aperto per la costruzione dell’Alleanza delle Cooperative italiane.

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