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Netflix e la sfida italiana

Nata nel 1997, la piattaforma statunitense di streaming on demand NETFLIX conta più di 50 milioni di utenti sparsi in tutto il globo, di cui 30 milioni solo negli USA. Punto di forza è il catalogo infinito di film, serie e documentari, oltre a produzioni proprie di successo, House of Cards solo per citarne una molto apprezzata alle nostre latitudini.

Il lancio del servizio in Italia è previsto a ottobre, ma dettagli tecnici e prezzi definitivi non ancora resi noti. Verosimilmente le tariffe per gli utenti italiani non si discosteranno molto da quelle proposte negli altri Paesi, in cui sono disponibili tre pacchetti (da 7,99 a 11,99 euro al mese) a seconda della qualità video scelta e degli streaming in contemporanea che si vogliono acquistare. Sarà infatti possibile fruire dei contenuti da più di un device connesso a Internet (che sia tablet, smartphone, smart TV, console, ecc. ).

La vera sfida di NETFLIX è attecchire all’interno di un sistema culturale che considera ancora la TV generalista tradizionale come punto di riferimento. Non secondaria è la situazione preoccupante circa il Digital Divide. Se lo standard europeo di copertura della banda ultralarga è pari al 97%, in Italia si parla del 77%, assolutamente sotto media (Dati INFRATEL 2015). Questi dati desolanti che pongono l’Italia agli ultimi posti in Europa per quel che riguarda l’accesso alla Rete Internet, devono rappresentare uno stimolo per cooperare da parte di tutti gli attori istituzionali e non, al fine di migliorare servizi di comunicazione ormai basilari per l’intera popolazione, che sia un film in streaming, una mail certificata o un documento inviato alla Pubblica Amministrazione.

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