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La Settimana dei giovani

Cultura, etica, socialità, solidarietà, salute, ambiente e tanto altro ancora. La Romagna e la cooperazione hanno trovato nella Settimana del Buon Vivere un evento che rispecchia fedelmente il potenziale che questa terra può dare. L’edizione 2015 ha evidenziato che tutto o quasi il territorio romagnolo è stato coinvolto, che i giovani sono il motore propulsore della Settimana di appuntamenti e che il pubblico è in costante crescita.


Vedere centinaia di aziende aderenti come sponsor o partner dell’evento, centinaia di volontari protagonisti, centinaia di incontri con migliaia di partecipanti in tutta la Romagna come se esserci (in qualunque veste) sia diventato quasi uno “status symbol” genuino, non può che rappresentare un motivo d’orgoglio per chi come noi fa parte del mondo cooperativo romagnolo. Di più, rappresenta di questi tempi, in cui tutto il movimento è toccato anche da inchieste pesanti, un toccasana per l’immagine generale.
A questo punto lo slancio non va perso, l’innovazione e la curiosità che queste giornate portano con sé rappresentano un tassello importante per un movimento che certo deve continuare a guardare ai fatturati, ai posti di lavoro, alla responsabilità sociale, ma anche pensare al futuro in un’ottica nuova. Gli spunti che arrivano da queste giornate vanno coltivati per tutto l’anno, all’interno delle proprie aziende o in contesti più generali, perché tutto non vada perso in una visione di basso profilo, che guarda indietro, a modelli del passato, invece che al futuro, dove il motore della cultura e del terziario avanzato saranno centrali anche in fatto di posti di lavoro e di ricavi.
Lo slogan di alcuni anni fa di Legacoop era “ripensare se stessi”, ecco, il Buon Vivere va esattamente in questa direzione, non dimentichiamolo.

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