“Come primo passo – spiega Alessandra Prati, docente al Versari Macrelli e coordinatrice del progetto – rivolgiamo la nostra attenzione agli studenti appena giunti in Italia in ingresso nelle classi prime, che rivelano ovvie difficoltà a livello linguistico, ma non tralasciamo anche giovani che frequentano le classi successive, attivandoci a fronte delle loro difficoltà di apprendimento e dei conseguenti rischi di abbandono scolastico. Sono previste azioni di sostegno anche nei confronti di studenti di seconda generazione, che, seppur a livello di comunicazione verbale dominano discretamente la nostra lingua, presentano lacune nell’uso dell’italiano applicato allo studio, con il rischio di esiti negativi nell’apprendimento”.
Gli obiettivi del progetto, coordinato da un comitato didattico-organizzativo, guidato dalla stessa prof.ssa Prati, puntano al successo scolastico di tali studenti, alla creazione di laboratori linguistici (corsi di alfabetizzazione intensiva in italiano L2, corsi di livello intermedio e avanzato, corsi brevi di recupero), ad interventi di orientamento e ri-orientamento, ad azioni di mediazione scuola-famiglia, ad un’adeguata formazione dei docenti e alla redazione di un protocollo di accoglienza e integrazione comune a tutti gli Istituti, oltre che a relazioni con espressioni del territorio che si occupano di intercultura. Strategico, al fine del successo del progetto, è il sostegno economico offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e dall’amministrazione comunale cesenate e il supporto organizzativo di Ser.In.Ar., che garantisce la gestione amministrativa e la realizzazione delle attività in accordo con il comitato didattico.
“Il nostro coinvolgimento nel progetto – commenta Alberto Zambianchi, Presidente di Ser.In.Ar. – non solo conferma la sensibilità del Territorio di Forlì e Cesena in merito a complessi percorsi di integrazione multiculturale, ma anche ribadisce il ruolo di Ser.In.Ar. quale “facilitatore” di processi formativi, finalizzati alla crescita delle conoscenze e delle competenze dei nostri giovani, sviluppando le vocazioni imprenditoriali da un lato, e, dall’altro, rendendoli ottimi investimenti per chi ne farà dei propri collaboratori”.
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