Site icon Romagna Post

I nuovi scenari dell’agroalimentare in Romagna

da La Romagna Cooperativa – marzo 2016

 

Il settore agroalimentare, in vista della nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, fissata all’1 gennaio 2017, ha già raggiunto un buon livello d’integrazione associativa: tra le altre cose, sono definiti e operativi non solo gli organi di rappresentanza generale di ACI Agroalimentare, ma anche quelli di comparto (vitivinicolo, ortofrutticolo, ecc.). È questo uno degli elementi centrali emersi dall’assemblea dei delegati di Legacoop Agroalimentare del 10 e l’11 marzo a Roma.


«È chiara l’esigenza – spiega Stefano Patrizi, responsabile del settore per Legacoop Romagna – di concludere presto e bene il cammino di costituzione di un’unica centrale, l’Alleanza delle Cooperative Italiane, tema sentito dal mondo cooperativo agricolo perché aumenterà la capacità di rappresentanza, anche nel momento in cui si discuterà la politica economica del Paese. Inoltre faciliterà la realizzazione delle strategie interaziendali: dalle integrazioni, all’innovazione, all’internazionalizzazione, ecc. coinvolgendo un maggior numero di attori in filiere allargate. Una più alta capacità di fare economie di scala nei mercati significa più elevata possibilità di investire, per esempio, in ricerca e sviluppo, così come di sfruttare il potenziale dato dall’aggregazione dell’offerta di prodotto». La cooperazione agroalimentare italiana rappresenta uno straordinario patrimonio per il Paese: quella aderente a Legacoop Agroalimentare ne costituisce circa il 20%, esprimendo quasi il 24% del fatturato, il 29% dei soci conferenti e il 27% degli addetti.
Anche Agrinsieme – sigla che riunisce le associazioni cooperative e dei produttori agricoli – è un potente strumento per politiche unitarie. L’assemblea ha chiesto di continuare a investirci con convinzione in virtù dei risultati raggiunti.
«L’analisi sullo stato dell’economia italiana legata alla produzione agricola ci conferma che, oggi, da una parte si conquistano nuovi mercati esteri, mentre dall’altra s’indebolisce la domanda interna, ancora sbocco principale per le nostre produzioni, a causa della progressiva divaricazione dei redditi e della ricchezza, che colpisce soprattutto le classi media e medio-bassa. I consumi si polarizzano, quindi, e cresce la domanda per i prodotti a basso prezzo di fascia inferiore. La dinamica è perniciosa per le nostre cooperative, che vivono di qualità, valori e legalità e che non possono e non devono usare scorciatoie per stare sul mercato, ma svilupparsi valorizzando al meglio il prodotto agricolo a fronte di margini sempre più ristretti e mantenendo alti gli standard».
L’assemblea ha testimoniato apprezzamento verso il Ministro Maurizio Martina, presente ai lavori, per le sue capacità di ascolto e per gli importanti risultati raggiunti, grazie anche al lavoro fatto con ACI e Agrinsieme, quali l’alleggerimento del carico fiscale sulle imprese agricole, con l’abolizione dell’Imu sui terreni e dell’Irap agricola, e l’avere ‘conservato’ nella legge di stabilità 2016 l’Iva agricola agevolata, evitando gravi problemi economici ad alcune filiere cooperative e riconoscendone quindi il ruolo.
Infine, l’assemblea ha provveduto a rinnovare gli organi dell’associazione, confermando alla presidenza Giovanni Luppi; inoltre internamente è avvenuta un’importante razionalizzazione, l’integrazione cioè dell’associazione agroalimentare con quella della pesca, due settori che ora hanno un’unica rappresentanza.
a cura di Paolo Pingani

Questo post è stato letto 204 volte

Exit mobile version