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I pescatori dichiarano lo stato di agitazione: «Siamo in crisi»

«La pesca italiana sta fronteggiando una grave crisi che rischia di compromettere il lavoro, la competitività e la redditività di un settore che occupa in tutta Italia 800.000 lavoratori e incide per il 3% sull’economia nazionale». Con questa motivazione, il primo dicembre una delegazione del settore Pesca dell’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna ha incontrato Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca. Consegnato un documento di indicazioni e proposte per richiamare l’attenzione e il sostegno delle Istituzioni nella gestione delle problematiche che affliggono il settore.


La crisi del comparto della pesca è dovuta a diversi fattori: i problemi di inquinamento marino; il sovrasfruttamento delle risorse; la fragilità di un settore frammentato in piccole e medie imprese, che hanno difficoltà ad accedere al credito e alle reti della distribuzione; il costante aumento dei costi di produzione. Su questo contesto va ad incidere la legislazione europea, che non tiene conto delle specificità del Mediterraneo e impone norme eccessivamente restrittive e punitive.
«In questo scenario – affermano i referenti del Coordinamento Pesca dell’Alleanza delle Cooperative – lanciamo un insieme di proposte per ridare un futuro alla pesca italiana. Innanzitutto, auspichiamo una revisione del sistema sanzionatorio, talmente rigido da paralizzare le attività delle imprese. È poi necessario rifinanziare la cassa integrazione per il 2017, affinché i lavoratori costretti alla sospensione dell’attività (per i fermi temporanei di pesca imposti dalla normativa) possano contare sugli ammortizzatori sociali. Serve, inoltre, semplificare le pratiche amministrative e diminuire i costi burocratici che gravano pesantemente sulla redditività delle imprese ittiche». Nel documento presentato, molte altre sono le richieste, tra cui: la revisione del sistema della “condizionalità”, che allo stato attuale impedisce a molte imprese l’accesso al sostegno finanziario previsto dal Feamp; la necessità di investire risorse nella formazione; l’esigenza di rivedere i criteri di assegnazione delle quote di tonno rosso.

«Alla Regione chiediamo di farsi carico, nei confronti del Governo nazionale, di queste istanze – conclude il coordinamento dell’Alleanza – affinché si trovi una soluzione nel più breve tempo possibile. È necessario che le legislazioni, sia comunitarie che dei paesi extracomunitari, vengano armonizzate. Esprimiamo infine l’esigenza di adottare piani di gestione comuni e condivisi e discutere i provvedimenti insieme alle associazioni di settore».

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