Prende corpo il nuovo volto di Piazza della Libertà di Cesena. Scelto il progetto vincitore che è partito dall’idea di creare un luogo che sappia attirare l’interesse di tutti i cittadini in modo discreto e continuativo, diventando uno spazio vissuto, piacevole, multifunzionale, ricercato dai bambini, frequentato dagli adolescenti, e vissuto da tutta la famiglia.
Tenendo conto degli elementi che caratterizzeranno il volto futuro di piazza della Libertà, i progettisti hanno sviluppato la proposta di creare un ‘molo’ urbano, contrassegnato da un lungo nastro di legno parallelo al porticato che, debitamente manipolato, si trasforma in elementi di arredo in modo da delineare gli spazi assegnati alle quattro funzioni principali pensate per quest’area: social, family-kids-relax e service.
L’elemento centrale della composizione è la fontana ornamentale a pavimento di forma circolare, che interseca il molo comportandosi da cerniera tra tutte le aree.
L’idea dell’amministrazione comunale è rendere la nuova piazza un luogo privilegiato per accogliere le famiglie a partire da quelle coi bambini offrendo un luogo piacevole e sicuro.
L’idea è buona e condivisibile. Ma l’impressione è che debba essere affiancata da qualche altra cosa. Da sola rischia di non rispondere appieno alle aspettative. Il Comune (secondo me ha fatto bene) ha scelto di cambiare volto alla piazza partendo dalla pedonalizzazione. È chiaro che una decisione così radicale deve fare diventare la nuova piazza un magnete (se non il magnete) del centro storico. Per riuscirci serve però riempirla di contenuti. Quindi andrebbero organizzati almeno un paio di appuntamenti a settimana. Sempre gli stessi, per fidelizzare i frequentatori. Iniziative che dovrebbero integrarsi in un progetto complessivo delle piazze che potrebbe essere il vero volano del centro. Con la riqualificazione di piazza della Libertà e il restyling di quelle di fronte alla Malatestiana, Cesena avrebbe un sistema di piazze (praticamente collegate tra loro) che pochissime città hanno. Dopo l’investimento fatto sarebbe un peccato non sfruttarle a dovere. Ma per farlo serve un progetto organico. È utopistico pensare che possano decollare solo perché sono stati fatti i lavori.
Per questo serve un progetto che abbia una visione complessiva del centro storico. Del resto, se il 57,2 per cento delle persone frequenta il centro per “fare un giro” significa che gli spazi sono gradevoli. Quindi migliorando gli arredi e aggiungendoci un’offerta arricchita è facile immaginare che i margini di sviluppo potrebbero aumentare.
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