Scatta la diffida amministrativa. Per violazioni (non tutte) in materia di commercio e artigianato saranno concessi dieci giorni di tempo per mettersi in regola
“Uomo avvisato, mezzo salvato” recita il proverbio, e la stessa filosofia è alla base della “diffida amministrativa” che il Comune di Cesena si prepara ad introdurre tra le modalità operative della Polizia Municipale.
Prevede, in caso di violazioni in materia di commercio, artigianato, somministrazioni, un avvertimento prima di passare alla sanzione vera e propria. Così, commercianti, artigiani, gestori di pubblici esercizi sorpresi a violare il regolamento non subiranno immediatamente una sanzione (come è successo finora), ma riceveranno un richiamo con la richiesta di regolarizzare la loro posizione entro un termine non superiore ai 10 giorni. La sanzione scatterà solo nel caso in cui non si siano adeguati entro i termini previsti.
Da un punto di vista normativo, la diffida amministrativa si applica alle violazioni di norme disciplinate da leggi regionali, nei settori riguardanti il commercio, la somministrazione di alimenti e bevande, l’esercizio di attività di artigianato a contatto con il pubblico ed il divieto di fumo.
Le categorie di imprese interessate sono le attività artigianali, acconciatori, estetisti, tatuatori e piercing, le attività svolte su area pubblica, le occupazioni di suolo pubblico e privato, i phonecenter, i pubblici esercizi e tutto il mondo del commercio in sede fissa.
Questa nuova modalità, però non potrà essere applicata a tutte le violazioni. Non è prevista, ad esempio, in caso di violazioni connesse con il possesso e/o l’utilizzo di apparecchi e/o congegni da gioco che distribuiscono vincite in denaro; in presenza di violazioni connesse con la prevenzione delle problematiche alcol correlate; in caso di attività svolte senza autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta comunque denominato; in materia di repressione dell’abusivismo edilizio; in materia di inquinamento ambientale e di gestione del riciclo dei rifiuti; in materia dei tributi locali.
E’, invece, compresa una notevole quantità di piccole o medie violazioni, per le quali è interessante esaminare qualche esempio. Sino ad oggi, un esercente che ometteva di indicare l’orario di apertura della propria attività o i prezzi di vendita della merce, poteva incorrere in una sanzione fino a 1032 euro. Con l’introduzione della diffida amministrativa si vedrà recapitato un avviso con l’indicazione di “correggere l’errore” entro dieci giorni senza alcuna sanzione dal punto di vista economico.
Altro esempio riguarda gli operatori del mercato ambulante i quali, nel caso non rispettino il posizionamento del banco all’interno dell’area segnalata, possono incorrere in una sanzione da 100 euro. Ora la Polizia Municipale potrà avvisarli una prima volta, consentendo così all’esercente di porre rimedio alla situazione senza incorrere in sanzioni di carattere economico.
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