Un'idea per riutilizzare parte dell'attuale ospedale. E palazzo Albornoz potrebbe diventare quel museo della città che non riesce a decollare. Con la Malatestiana sarebbe un grandissimo polo culturale
In pochissimi ne parlano, ma il tema è destinato a restare sotto traccia per poco tempo. Il quesito sul futuro dello stabile occupato dal Bufalini è destinato ad essere l’argomento più importante della prossima campagna elettorale. Un segnale lo si è avuto nei giorni scorsi con due articoli pubblicati sul Corriere di Cesena. Entrambi firmati dall’amico e collega Gianpaolo Castagnoli. Prima ha sentito Marcello Borghetti, segretario Uil, che ha chiesto di prendere una decisione solo dopo aver fatto uno studio per valutare costi e benefici di un eventuale recupero. Poi il giornalista ha sentito il sindaco che fino ad allora aveva parlato di una demolizione e realizzazione di un parco. Ebbene, questa volta Lucchi, anche se in modo sfumato, ha detto che si potrebbe fare un referendum. Però non ha approfondito perché, di fatto, a doversene occupare sarà la prossima giunta.
È vero che il nuovo ospedale sarà pronto tra circa a otto anni. Però intanto dovrà essere deciso il futuro dell’attuale struttura. Ed è qui che entra in ballo la prossima campagna elettorale durante la quale non potrà non essere al centro del dibattito il futuro di una struttura così imponente. Il suo eventuale recupero inciderà sui piani urbanistici dei prossimi trent’anni.
Per questo le forze politiche non dovrebbero farsi trovare impreparate. Ed è chiaro che non potranno bastare nemmeno una serie di indicazioni. In ballo ci sono i piani urbanistici, ma anche tanti soldi. Perciò servirà uno studio sulle spese necessarie per la ristrutturazione e un altro per la destinazione. L’unica cosa da escludere è la speculazione immobiliare. La destinazione dovrà essere esclusivamente sociale. Ci si può ricavare di tutto: appartamenti, case di riposo, asili.
Per la verità io ci trasferirei anche la sede del Comune. Circa quindici anni fa (amministrazione Conti) era stato previsto di fare il Comune due nell’area ex Zuccherificio. C’era stato anche un project financing. L’idea poi fu abbandonata.
Adesso si potrebbe riprendere e spostare tutto il Comune in parte della struttura adesso occupata dal Bufalini. Fra l’altro sarebbe più facilmente raggiungibile e con barriere architettoniche enormemente inferiori. Inoltre palazzo Albornoz sarebbe la sede ideale per fare quel museo della città ipotizzato prima a Sant’Agostino e poi a palazzo Oir. L’attuale sede del Comune avrebbe gli spazi per ospitare tutti i beni artistici che ci sono in città e non servirebbero molti lavori. Poi, con la Malatestiana, si potrebbe creare un polo culturale molto importante. Se, infine, si trovasse qualche soldo per fare delle mostre importanti si sarebbe veramente fatto bingo.
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