La Segavecchia: nove giorni tra intrattenimento e visite culturali

Da oltre quattro secoli, eludendo le rinunce quaresimali, a Forlimpopoli va in scena la Segavecchia, “Segavecia” in dialetto romagnolo, che si svolge con il patrocinio del Comune di Forlimpopoli. La festa affonda le sue radici nella cultura contadina e mercantile della pittoresca cittadina posta alle pendici della suggestiva collina di Bertinoro: una decina di giorni di festa che spezzano il rigore della Quaresima per regalare a residenti e visitatori una serie di attrattive adatte a tutte le età.
Nei giorni della festa si svolge una grande sagra paesana con Luna Park e bancarelle che vendono prodotti alimentari e la caratteristica frutta secca, chiamata anch’essa “Segavecchia”. Il momento culminante è rappresentato dal corteo di carri mascherati che, nella domenica di chiusura, si snoda per le vie della città, fra i quali il carro della Vecchia che viene segata nella piazza Garibaldi, di fronte alla Rocca.
Il programma della classica festa di fine inverno, che quest’anno si terrà da sabato 18 a domenica 26 marzo, prevede innumerevoli iniziative tra cui il mercatino, il Luna Park, l’esposizione all’interno della Rocca, le sfilate allegoriche e la burlesca esecuzione finale della Vecchia. Le sfilate dei carri si tengono nelle due domeniche (quest’anno 19 e 26 marzo) e sono accompagnate da nove giorni di mercatini, mostre, concerti, eventi sportivi e spettacoli di strada. In questi giorni a Forlimpopoli trionfa la genuina allegria di una comunità che desidera ardentemente restare fedele alle proprie radici. Lo dimostra il fatto che tutti gli allestimenti sono frutto del sudore della fronte di un centinaio di volontari che per realizzarli sgobbano alacremente nelle lunghe sere d’inverno in un capannone alla periferia della città.


La Segavecchia non è solo giostre, musica e divertimento, ma è anche un vero e proprio strumento che aiuta a trasmettere, in particolare alle nuove generazioni, le antiche tradizioni della nostra terra e i valori dell’incontro e della socialità.
La storia di Forlimpopoli ha poi radici molto antiche. Forum Popilii (antico nome latino di Forlimpopoli) fu infatti municipium romano, fondato nell’anno 132 a. C. dal console Publio Popilio Lenate, da cui prese nome, il quale fece costruire un importante asse viario, la Via Popilia, che doveva collegare, presumibilmente, questa parte della pianura romagnola (o forse la stessa Forlimpopoli) con la costa adriatica.
In tempi più recenti la città ha dato i natali a Pellegrino Artusi, il celeberrimo gastronomo che scrisse il trattato culinario oggi più diffuso al mondo.
Ai visitatori della Segavecchia la cittadina romagnola offre perciò la possibilità di trascorrere giornate all’insegna del puro divertimento, al quale può essere affiancata una visita culturale ad alcune delle sue maggiori attrattive storico-artistiche: la Rocca Albornoziana, la Basilica di San Rufillo, il Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini”.

La festa, patrocinata dal Comune di Forlimpopoli, è organizzata dall’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, l’associazione attiva tutto l’anno che si occupa della gestione della festa di fine inverno. La Segavecchia è patrimonio collettivo dei forlimpopolesi, delle associazioni, dei gruppi e di tutti coloro, tra cui forze di Pubblica Sicurezza e Protezione Civile, che concorrono in qualsiasi modo alla sua buona riuscita.

Il Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini”

Istituito nel 1961, il Museo archeologico è intitolato alla memoria del maestro Tobia Aldini che ricoprì l’incarico di direttore dal 1972 al 2003 e che fu tenace fautore degli studi storici su Forlimpopoli. Ospitato nelle suggestive sale al pianterreno della Rocca, il Museo custodisce preziose testimonianze della storia locale. Nelle sei sale di cui si compone sono esposti, secondo un criterio cronologico e con allestimenti tematici, materiali provenienti da rinvenimenti fortuiti e da scavi effettuati nell’abitato e nel territorio circostante. Manufatti del Paleolitico Inferiore, reperti di epoca protostorica, romana e medievale ne documentano il popolamento e le trasformazioni fin dall’epoca più antica: un vero e proprio viaggio nel tempo che conduce il visitatore alla scoperta della città e, in particolare, di Forum Popilii, florido centro dedicato al commercio, fondato dai romani nel II sec. a.C., che raggiunse fra il I e il III secolo d.C. la sua massima espansione.
Il Museo si articola su quattro diversi percorsi, suddivisi per epoche storiche: preromana, romana, medievale, rinascimentale.
All’interno delle sale sono altresì visibili i resti della primitiva cattedrale romanica, risalente al XII secolo, dedicata a Santa Maria Popiliense, distrutta nel 1360 dall’esercito pontificio guidato dal cardinale Egidio d’Albornoz.
Dal 1991 il Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini” pubblica la rivista annuale di studi locali “Forlimpopoli Documenti e Studi” (www.forlimpopolidocumentiestudi.it).
Nel 2014, il Museo ha riaperto le porte al pubblico in una veste completamente rinnovata, a conclusione di un impegnativo progetto di riqualificazione e riallestimento dell’intero percorso espositivo, offrendo tante nuove proposte culturali.
Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini”, piazza Fratti 4, Forlimpopoli
tel. 0543 748071 (museo), tel. 0543 749234 (ufficio cultura);
mail: info@maforlimpopoli.it; sito: www.maforlimpopoli.it.

Questo post è stato letto 157 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

Tags: