Sulla nuova caserma dei carabinieri lo accusano di fare confusione nel tentativo di mixare il ruolo di giornalista a quello di politico, "passioni in totale contrasto"
Sulla vicenda della nuova caserma dei carabinieri Paolo Lucchi e Orazio Moretti, sindaco e assessore all’Urbanistica, replicano all’intervento di Fabrizio Faggiotto che, in un video postato su Facebook, è critico con le scelte dela giunta.
L’intervento è articolato, perciò lo propongo integrale.
Non abbiamo naturalmente problemi a rispondere ai quesiti di Fabrizio Faggiotto, anche se leggerlo definire la realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri “una prassi amministrativa non trasparente”, è davvero curioso. Ma lo capiamo: chi, come lui, cerca di mixare due passioni (quella per il giornalismo e quella per la politica militante, in Forza Italia, che lo candidó alle elezioni amministrative del 2014) tra di loro in totale contrasto, può anche trovarsi alle prese con un po’ di confusione.
La vicenda della Caserma dei Carabinieri per Cesena, è in discussione da ben 8 anni ed è stata oggetto di diversi passaggi in Consiglio Comunale, di interpellanze, di ordini del giorno, di convegni pubblici promossi da Gruppi Consiliari e da forze politiche, per non parlare delle prese di posizione sugli organi di stampa e di informazione. E, poiché si tratta di una vicenda ormai decennale, partiamo proprio dalla sua genesi.
Un po’ di storia
La prima richiesta del Comando dei Carabinieri, (dicembre 2009) non fu di “una nuova sede” (come afferma Faggiotto) bensì “che il Comune individuasse un terreno idoneo, su cui edificare una Caserma”.
Per questo, fra il 2011 e il 2012, con i Carabinieri e la Prefettura, furono valutate alcune aree di proprietà comunale ma successivamente, ai primi del 2013, venne esplicitata l’impossibilità di costruire la caserma con fondi Ministeriali e, per questo, a settembre dello stesso anno, il Sindaco venne ancora sollecitato a cercare una soluzione alternativa.
Nel 2010 non c’è quindi alcuna richiesta della Prefettura relativa a “valutazioni più approfondite sull’immobile dell’ex Tribunale” (come sostiene Faggiotto), ma una nota del Comando dell’Arma del 6 Settembre 2013, con la quale si chiede di “valutare l’opportunità di mettere a disposizione del Comando i locali resi disponibili dal trasferimento della sede del Tribunale, in attesa di una soluzione definitiva”.
Proprio per cercare una soluzione definitiva, il 10 Ottobre 2013, il Consiglio Comunale approvó (non con il voto del solo Pd…..) una delibera con la quale decise che il Comune si facesse parte attiva affinché le Forze dell’Ordine avessero sedi idonee e in luoghi adeguati, avviando a tale scopo una verifica di idoneità sugli immobili pubblici e promuovendo accordi con privati per la costruzione di sedi ad hoc.
Dalla verifica emerse che il Comune non era proprietario di edifici in classe IV, ai sensi del D.M. 14.1.2018.
Il percorso ad evidenza pubblica
A seguito di tale situazione, la Giunta ha proceduto nel modo più trasparente a disposizione: ha cioè messo a confronto tutti i soggetti privati, mediante l’avviso pubblico del 5 Novembre 2013.
Quanto alla prima proposta di Conad del Giugno 2013 (menzionata da Faggiotto) occorre precisare che non solo non è stata “sposata” dall’amministrazione, ma non ha avuto alcun esito.
Quindi Faggiotto non dice il vero, anche quando afferma che il bando prevedeva di “presentare una proposta alternativa”, in quanto i contenuti del bando erano molto semplicemente “le caratteristiche progettuali di una Caserma tipo, fornite dal Comando dell’Arma”.
A seguito del bando pervennero 2 proposte, esaminate da una Commissione (2 Dirigenti del Comune ed 1 tecnico esterno allo stesso), che a Febbraio 2014, scelse quella presentata da Commercianti Indipendenti Associati,) poiché nella stessa risultava:
– la congruità della localizzazione dell’opera;
– la rispondenza delle opere pubbliche, senza oneri per il Comune;
– il rispetto dell’equilibrio economico fra beneficio pubblico e intervento privato.
A proposito di trasparenza, occorre ricordare che, costituendola, è stato chiesto formalmente al Comando dei Carabinieri di far parte della Commissione giudicatrice, con un suo rappresentante. A tale richiesta il Comando non ha potuto dar corso, in quanto le disposizioni vigenti non lo consentono, ma si è riservato di esprimere il parere finale al termine della gara pubblica.
L’Accordo di Programma e l’avvallo dei Carabinieri
Ad Aprile 2014 la Giunta ha quindi approvato la Delibera di avvio dell’Accordo di Programma al Comparto Montefiore, riconoscendo l’interesse pubblico nella costruzione della Caserma dei Carabinieri (ed immaginiamo che almeno questo Faggiotto lo condivida……) e chiesto al Comando dell’Arma il parere sulla localizzazione e sul progetto.
In seguito il parere favorevole è stato espresso dal Comando Provinciale, da quello Regionale, e a Giugno 2015, anche dal Comando Nazionale dell’Arma.
Faggiotto si meraviglia anche del fatto che il 15 Dicembre 2015 l’amministrazione comunale abbia confermato la scelta di sottoscrivere l’Accordo di Programma per realizzare la nuova Caserma nel Comparto Montefiore, dimenticando che ciò è la semplice conseguenza della decisione del Consiglio Comunale di respingere una apposita Mozione del M5S, che chiedeva di interrompere il percorso e di utilizzare allo scoop gli spazi del CAPS.
Il progetto dell’ex Tribunale per la sede della Polizia Municipale
Faggiotto si meraviglia ancora di quanto accaduto 23 dicembre in quanto, “solo una settimana dopo, la Giunta approva un incremento di 500 mila euro per i lavori di ristrutturazione all’ex tribunale, e i costosissimi ed impraticabili lavori di adeguamento sismico, per la Polizia Municipale si trasformano in un semplice intervento”.
Faggiotto si chiede: “dov’è questa trasparenza? Si poteva benissimo spostare la caserma all’ex tribunale”.
Anche in questo caso Faggiotto non sa, o finge di non sapere, che i lavori di adeguamento sismico all’ex tribunale, consentono di raggiungere completamente la classe IV (per edifici strategici) solo su una parte del fabbricato, ovvero quello non vincolato storicamente. Un assetto quindi incompatibile con presenza dell’Arma dei Carabinieri, ma assolutamente adeguata per la sede della Polizia Municipale
Peraltro, oltre a ribadire che l’ipotesi d’uso dell’ex tribunale da parte dei Carabinieri sarebbe stata ancora transitoria, e in attesa di una soluzione definitiva, è evidente che, per dimensioni, collocazione, logistica ed altro ancora, le due scelte non sono paragonabili.
I vantaggi dell’Accordo di Programma
Finalmente, in coda al suo ragionamento, Faggiotto una cosa interessante la ammette, ovvero che “ per la nuova Caserma il Comune non mette un euro”, ma subito dopo ricade nelle solite imprecisioni, affermando che “i 5 milioni e mezzo dell’operazione, li pagheremo rinunciando ad una scuola materna pubblica, che era prevista nell’area dove sorgerà l’ampliamento del Montefiore”.
La realtà è ben diversa, in quanto si trattava di un piccolo asilo “aziendale” chiesto da Conad nel vecchio progetto, ma mai realizzato, mentre la Caserma sorgerà “in sostituzione di una torre residenziale di oltre 5.000 mq.” che non sarà più realizzata.
Infine, ovviamente Faggiotto omette di ricordare che nell’Accordo per la realizzazione della Caserma dei Carabinieri è previsto un contributo di 250.000 euro per finanziare un progetto per sostenere il commercio, a Cesena e nel centro storico e un canone di affitto annuo di 200.000 euro, che il Comune percepirà in quanto proprietario della Caserma.
In ultimo, nella posizione di Faggiotto sorprende un’ulteriore smemoratezza: pur preso dalla foga difensiva delle attività commerciali della nostra città a suo dire penalizzate dall’intera operazione, dimentica le posizioni ben diverse dalla sua, assunte pubblicamente dalle Associazioni Confcommercio e Confesercenti. E cioè dalle strutture che i commercianti della nostra città li rappresentano a pieno titolo da sempre.
Quanto al tema della trasparenza, Faggiotto non dovrà far altro che leggere con maggior attenzione atti che sono noti da anni, che troverà tutti pubblicati agli atti e che, da ben prima che lui se ne interessasse, sono stati sottoposti all’esame di forze politiche, legali, giornalisti ed opinionisti di vario tipo. Buon lavoro!
Paolo Lucchi, Orazio Moretti
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