In marzo impennata della cassa integrazione. Il commercio il settore che soffre di più. Giuliano Zignani (Uil): "Rilanciare l'economia con gli investimenti". Occupazione femminile e legalità le altre due emergenze
Sarà un primo maggio senza notizie positive sul fronte del lavoro. Gli ultimi dati sulla cassa integrazione hanno raffreddato gli entusiasmi. In marzo (rispetto a febbraio) c’è un aumento di oltre il dodici per cento. Il dato è relativo all’Emilia Romagna. Il commercio è il settore più in difficoltà. Se proprio vogliamo cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno possiamo partire dal presupposto che la Romagna va meglio dell’Emilia. Nelle tre province romagnole sono state autorizzate circa ottocento mila ore, circa il venti per cento del totale. Ma è una magra consolazione.
Ad essere sconsolato è anche Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil.
“In marzo – dice – in Emilia-Romagna sono state autorizzate più di quattro milioni di ore di cassa integrazione, il 12,6 per cento in più rispetto a febbraio. La parte del leone la fa il commercio con oltre 2 milioni e 600 mila ore nel primo trimestre del 2017, mentre erano 971 mila nello stesso periodo dello scorso anno”.
E la chiave di lettura è abbastanza facile: “Il commercio va in crisi se non ci sono soldi. Quindi, proprio alla luce di questi dati, mi sembra fuori luogo parlare di ripresa”.
A tal proposito Zignani rilancia la sua ricetta: “La ripresa può passare solo dagli investimenti. In particolare dalle grandi opere (soluzione keynesiana ndr). Abbiamo un ambizioso piano di interventi che prevede investimenti per quindici miliardi, ma, per un motivo o per l’altro, non decolla. Ma non c’è più tempo da perdere”.
Quando si parla di lavoro uno dei punti dolenti è quello relativo all’occupazione femminile. Anche qui i dati sono impietosi. In Emilia-Romagna ci sono circa ottanta mila donne disoccupate e 455 mila inattive, mentre gli uomini inattivi sono 287 mila.
“È l’ennesima dimostrazione – dice Zignani – che la tanto sbandierata parità non è ancora stata raggiunta. Questo, purtroppo provoca anche precarietà e disparità economica”.
Per questo il segretario regionale della Uil ritiene che serva intensificare l’impegno in questa direzione è chiede di istituire un osservatorio per tenere monitorata una situazione sempre più difficile. “L’osservatorio manca – dice Zignani – e sarebbe molto importante”.
Oltre a lavoro e occupazione femminile, la legalità è il terzo grande tema che, secondo Zignani, deve essere centrale in questo Primo maggio. “Noi – dice – innanzitutto abbiamo il problema che pezzi di economia sono in mano alla malavita organizzata”. E questo è un punto che non può essere ritenuto di secondo piano.
C’è poi il problema dei voucher. Il governo li ha cancellati, ma il rischio è quello di peggiorare le cose. È opinione comune che la totale assenza di uno strumento possa favorire il lavoro nero. Zignani ne è consapevole per questo torna a chiedere con forza che il legislatore faccia una legge per sostituirli. “Non bisogna – precisa – provocare le distorsioni che si erano create nel recente passato. I voucher erano uno strumento molto utile per regolare alcune, limitate, tipologie di lavoro. Ecco, sono quelle che dobbiamo regolamentare. Però abbiamo buttato via il bambino con l’acqua sporca. E questo è sbagliato”.
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