Documento di Marcello Borghetti (Uil). Chiede alla politica di intervenire più concretamente. Poi rilancia il tema della responsabilità sociale
La Uil interviene sui problemi provocati dallo tsunami bancario che ha travolto Cesena. Lo fa con un intervento del suo segretario, Marcello Borghetti. Lo pubblichiamo integralmente.
Cesena è stata investita dal crack di una parte consistente del proprio sistema bancario. Prima il fallimento di Banca Romagna Cooperativa, poi la crisi della Cassa di Risparmio di Cesena. Migliaia di cittadini cesenati non solo hanno perso milioni di euro, costruiti in decenni di risparmio.
Il danno si riflette pesantemente anche sulla nostra economia, peggiorando la già bassa capacità di consumo di beni e servizi. Una sorte che ha colpito duramente anche i dipendenti di queste banche, in particolare quelli di Brc, che hanno subito una forte e ingiusta decurtazione dello stipendio.
Il territorio ha perso la governance di queste banche, ovvero quel fattore che che aveva o, meglio, avrebbe dovuto avere, una forte attenzione su famiglie e sistema economico locale.
Praticamente neutralizzata l’attività della Fondazione della Cassa di Risparmio, la cui funzione sociale e culturale è ora stimolante, ma simbolica.
La ex Brc aveva circa 400 milioni di crediti deteriorati, per la Crc si parla di oltre mille milioni. Legittima è l’idea di una gestione del credito molto squilibrata.
Questa rapida sintesi è la descrizione di un disastro, c’è poco da fare. Più volte a partire dalle note vicende di Brc, la Uil di Cesena è intervenuta. Abbiamo auspicato azioni concrete a tutela dei cittadini e del territorio. Fatta qualche eccezione, chi doveva e poteva intervenire, a partire dalla classe politica, ha scelto il silenzio. Una strategia, se la si può considerare tale, che ha lasciato molte macerie.
Di fronte alle recenti prospettate e auspicabili acquisizioni di questi istituti bancari, è positivo che personalità politiche di primo piano della città, dimostrino una diversa attenzione, sottolineando l’importanza della trasparenza, del territorio e dei suoi cittadini. Ma come si realizzerà una concreta responsabilità sociale che come Uil abbiamo chiesto venga resa esigibile con il contributo delle realtà economiche più importanti del territorio?
Sono quesiti sui quali le risposte mancano e regna sovrano il silenzio. Ma sono temi non evitabili per chi governa la città o per chi ambisce a governare. I cittadini giudicano poco comprensibile il ruolo di chi si limita ad osservare, soprattutto da parte di coloro, al contrario dei cittadini, che hanno il compito, gli strumenti e gli argomenti per esercitare gli interessi legittimi e trasparenti della nostra comunità.
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