È chiaro, farà una lista unica. Ilmpasso successivo potrebbe essere la politica dei due forni che era tanto cara ai centristi
Dunque, si voterà in autunno e con il sistema elettorale tedesco rivisto e corretto per l’Italia. Un proporzionale che quasi tutti gli analisti stanno bocciando. La notizia positiva è che si lavora a un decreto per congelare l’Iva. Quindi, un eventuale esercizio provvisorio non creerebbe problemi da quel punto di vista.
Per quanto mi riguarda non mi straccio le vesti per questo sistema elettorale. È vero, non garantisce la governabilità. Ma è anche l’argine contro l’uomo forte, l’uomo solo al comando, figura che a me (forse perché sono anziano) continua a preoccupare. Il proporzionale secco (perché di questo stiamo parlando) ha però un aspetto che io ritengo sia un grosso difetto: a meno di risultati clamorosi e imprevedibili, non perderà nessuno. Il che significa che nessuno andrà a casa.
L’altra novità viene dalla sinistra. È chiaro che nascerà una forza unica. Nessuno ha battuto ciglio di fronte all’ipotesi di una soglia di sbarramento al cinque per cento. A parte Pisapia. Il che mi fa pensare che sono già in corso discorsi per la costruzione di un soggetto unico. Adesso manca solo il leader. Però pare che la sinistra abbia tutte le condizioni per andare in doppia cifra. Il che dovrebbe cominciare a preoccupare il Pd.
Se la sinistra unita andrà oltre il dieci per cento avrà una forza consistente per fare la politica dei due forni, quella tanta cara ai centristi eredi della Dc. Potrà dialogare sia col Pd che coi 5Stelle. Sì, avete capito bene. Coi grillini che non sono più gli stessi degli inizi. Ormai il Parlamento non è più una scatoletta di tonno da aprire. Lo streaming è stato abbandonato. E, prima o poi, cadrà un altro tabù: le alleanze.
Di fronte a un’ipotesi del genere a preoccuparsi dovrà essere anche il Pd locale. Al momento non ci sarebbero le condizioni per un abbraccio fra la sinistra e i 5Stelle. Un po’ perché da una parte c’è Zuccatelli, ma non solo, che lavorerà fino alla fine per un accordo col Pd. Ma, soprattutto, per la presenza fra i grillini di Natascia Guiduzzi. Quella è la vera barriera insormontabile. Una sorta di assicurazione sulla vita per il Pd locale. Se però lei non fosse più il dominus dei 5Stelle cesenati si potrebbero aprire diversi tipi di scenari. Tutto, naturalmente, sarebbe legato al nome del nuovo candidato e dalla sua visione politica.
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