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Per la pax sociale “persi tre anni”

Giuliano Zignani, segretario regionale Uil, approva la svolta lucchiana, ma ritiene che il sindaco avesse dovuto farla prima invece di arroccarsi su Carta Bianca

“Abbiamo perso tre anni”. A Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, la svolta lucchiana non dispiace. Lui è sempre stato dialogante. Sa essere di lotta e di governo,come piace a me. Ma non è mai stato su  posizioni vetero. Ma ha sempre avuto la capacità di tenere il punto, modulando, però, il livello del confronto.

 

È  però vero che in questi ultimi anni ha avuto qualche difficoltà in più. Non perché ha qualche capello bianco o perché il girovita aumenta, ma perché non si trova a suo agio con il populismo.

Giuliano Zignani (via Facebook)

Non è un problema di delegittimazione, più  presunta che reale. Ma di metodo. Ha troppa esperienza per sapere che con la presunta democrazia diretta non si va molto lontano. Si potranno decidere le varie ed eventuali, ma sulle scelte strategiche il passaggio è quello istituzionale. C’è chi ha provato a farne a meno. E Matteo Renzi è andato a sbattere. Così come era successo ad altri in passato. Quindi c’è stata un’inversione a U, la stessa che stanno facendo i grillini  che, da quando sentono il profumo di potere, all’uno vale uno guardano sempre meno. Pare, addirittura, stia cadendo il tabù alleanze.

 

Quindi, un po’ tutti stanno facendo macchina indietro. Un segnale è la totale cancellazione dello streaming. Che era una moda del momento lo si era capito, adesso c’è la certificazione.

Giuliano Zignani

Il risultato di tutta questa ubriacatura, alla fine, è quello che dice Zignani: abbiamo perso tre anni. Un problema che si sente soprattutto a livello locale. E  il segretario regionale della Uil per confortare la sua versione fa l’esempio di quello che è successo in Regione. “Bonacini (governatore della Regione  ndr) – ha detto Zignani – pur essendo un renziano non ha mai interrotto i rapporti con le parti sociali. Ed è da questa collaborazione che è nato il patto per il lavoro. Noi – continua – la volontà dialogante ce l’abbiamo sempre e a tutto tutti i livelli. Ma per confrontarsi bisogna essere in due”.

 

Poi l’affondo: “A Lucchi ho detto più volte di prendere esempio da Bonacini, ma lui ha sempre risposto che per il confronto c’era Carta Bianca. Ma per favore. Io non contesto lo strumento e non temo la democrazia diretta. Per noi fare le assemblee è il pane quotidiano. E sono riunioni molto più partecipate e, spesso, animate più di Carta Bianca. Però non ci può essere uno strumento che può valere per tutto”.

Giuliano Zignani (via Facebook)

Adesso a Cesena questa svolta c’è stata. “Però-  ribadisce Zignani – Abbiamo perso tre anni. E non è poco. Ora bisogna correre per recuperare. Il territorio ne ha bisogno”.

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