Presentati due progetti. Uno convince di più. Ma serve diversificare e decidere in fretta
Il futuro di piazza della Libertà accende il dibattito di questo inizio agosto. Finalmente si parla di contenuti. Non che il tema della sosta non fosse interessante. Lo è e molto, ma essendo derubricato in questo momento è un po’ come abbaiare alla luna. Gli oppositori fanno bene a tenerlo caldo, ma per giocaserlo, eventualmente, in campagna elettorale.
Adesso ci si deve concentrate sul futuro e, a mio avviso, è sbagliato lasciare il pallino in mano alla giunta. A meno che non si scommetta su un flop totale. Ma sarebbe comunque un atteggiamento sbagliato. Solo se si è stati attivi e può accusare l’avversario di inconcludenza.
Intanto stanno emergendo alcune idee. Un paio. Una mi convince, l’altra molto meno. Quella che non mi sembra adeguata è stata presentata da Confcommercio che pensa ad un Wellness park. L’idea è originale ed in linea con la filosofia della città del benessere. Ma ci sono già i parchi dove già viene svolta tanta attività fisica. Fra l’altro in estate le iniziative legate a “Muoviti che ti fa bene” e fatte appunto nei parchi hanno un ottimo successo. Spostare tutta o parte di queste cose in centro mi sembra fuori luogo. Forse sarebbe meglio potenziare le iniziative nelle aree verdi, luoghi certamente più deputati per questo tipo di attività.
Invece, mi convince di più l’idea della giunta di creare un’area ludica con diverse aree ognuna assegnata a una funzione diversa: social, family-kids, relax. Non è una novità in assoluto. Di farne uno spazio per le famiglie è sempre stata l’idea principale del sindaco. Non è male, ma non può essere l’unica. Serve diversificare, trovare altre soluzioni.
Ha ragione Marco Casali (Forza Italia) quando (su cesenatoday) scrive: “A mio parere gli indirizzi sull’utilizzo della nuova piazza devono vertere sull’estrema differenziazione delle proposte e ciò con lo scopo di permettere la fruizione in tutti i momenti della giornata magari evitando le tessere ma assicurando una presenza, magari anche minima, ma che sia costante e ciò per evitare il tutto pieno… tutto vuoto. Se c’è un indirizzo monotematico il rischio può esserci”.
Ha ragione. Ora serve però anche trovare le tante iniziative da distribuire nell’arco della giornata. E non c’è tempo da perdere. Il rischio reale è di arrivare lunghi. Un errore che non si può commettere.
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