Scout street, Comune ondivago

Documento di Luigi Di Placido che pone dei quesiti al sindaco

Scout street, Luigi Di Placido (Liberaldemocratici) rileva delle incongruenze nel comportamento del Comune. Questo il documento.

Nell’aprile del 2015 Cesena fu scossa dall’annuncio da parte dell’amministrazione comunale con cui si dichiarava guerra alla barbarie del parcheggio selvaggio e non solo. Il Sindaco Lucchi, con la sua proverbiale sicumera, annunciava tra l’altro “perché vogliamo che gli automobilisti, anche quelli che a volte osano soste ‘precarie’, sappiano che con questo sistema in città sarà molto più difficile farla franca.

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Nasceva l’era dello Scout Street, che forti perplessità suscitò in città tra le forze politiche, tanto che noi Liberaldemocratrici rilasciammo nei giorni successivi un apposito articolo che iniziava con “La tecnologia impone nuove terminologie, oggi abbiamo lo “Scout Street”, letteralmente il pattugliatore stradale, che grazie ai suoi occhi elettronici metterà in “sicurezza” la città. Di sicuro la prima cosa che verrà posta in sicurezza sarà la cassa comunale, perché questo nuovo strumento in dotazione alla Polizia Municipale è paragonabile alla sostituzione del fucile ad avancarica col mitragliatore”.

Cesena – (Photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

A fronte delle critiche arrivate da più parti, il Sindaco mise le mani avanti, enfatizzando le funzioni fornite dallo Scout Street, dal rilevamento delle auto fuori regola con assicurazione, alla revisione scaduta, al bollo non pagato, alle auto rubate etc, oltre alla missione primaria di rilevare, durante il suo passaggio nelle strade, le auto in sosta selvaggia.

Seguirono un paio di notizie d’agenzia sul successo dello nuovo “gioiello”, circa un centinaio di infrazioni mensili rilevate, sinché a novembre 2015 giunse, finalmente, la prima rilevazione di un automezzo senza assicurazione.

Noi, come altri, eravamo, e siamo tuttora, contrari all’uso di uno strumento tanto potente quanto inadeguato per una cittadina tutto sommato piccola come Cesena. Molto meglio, suggerimmo, il pattugliamento a piedi, per quel rapporto diretto con i cittadini, che aiuta la trasmissione del senso civico, prima ancora del comminare sanzioni.

A gennaio 2016 la presentazione dell’attività della Polizia Municipale per l’anno 2015 riportava un totale di 692 sanzioni, dettagliate per tipologia. Poi non si sentì più parlare di Scout Street, in alcun modo.

https://www.flickr.com/photos/ziowoody/

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Come Liberaldemocratici interroghiamo il Sindaco Lucchi, per capire le motivazioni che lo hanno fatto desistere dalle sue intenzioni dichiarate iniziali; come lo Scout Street, che rappresenta pur sempre una eccellenza tecnologica, sia stato messo in disparte; come viene giustificata, anche contabilmente, la dismissione dell’investimento di alcune decine di migliaia di euro. Ancor più, ci interessa conoscere quanto l’utilizzo della tecnologia legata al Codice della Strada sia efficace, perché fare multe è molto facile, e la tecnologia aiuta, incassarle molto meno, e a volte è proprio la tecnologia ad essere messa in discussione.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.