Pensa a una una manifestazione da svolgere nel centro cittadino, magari in successione temporale all’evento di Rimini e ovviamente molto Frut e poco Mac.
Toglietemi tutto, ma non il Macfrut. Era questo lo slogan di Marco Casali. L’esponente del centro destra ha sempre contestato lo spostamento a Rimini. Ed ora vede di buon occhio la proposta di Possibile di realizzare un’edizione all’aperto e nel centro di Cesena.
Questo il documento di Casali.
Non lo nego, quando sento parlare di un ritorno di Macfrut a Cesena, non mi trattengo! Per questo l’idea di creare un Macfrut all’aperto a Cesena, lanciata da Possibile, non mi dispiace affatto. Ovviamente non quel Macfrut che attualmente si svolge a Rimini.
Per quello il ritorno mi pare purtroppo impossibile anche perché, è giusto segnalarlo, si butterebbe alle ortiche l’ottimo lavoro svolto e consolidato in questi ultimi anni da Piraccini e il suo staff. Si dovrebbe invece pensare ad una manifestazione da svolgere nel centro cittadino, magari in successione temporale all’evento di Rimini e ovviamente molto Frut e poco Mac.
La declinazione dovrebbe essere quindi tutta rivolta al consumatore finale e dovrebbe interessare e approfondire il trinomio ortofrutta-nutrizione-salute. Il periodo fra l’altro è anche molto favorevole data la notevole diffusione delle nuove forme di alimentazione e l’evoluzione della disciplina nutraceutica.
L’esperienza, sia quella operativa di Cesena Fiera e sia di produzione e studi, non penso manchi alla nostra città. Il tema è identitario e lavorandoci nel tempo potrebbe diventare un appuntamento interessante sul quale magari poi veicolare un marchio territoriale. Non è da escludere poi la creazione di un vero e proprio museo-laboratorio interattivo sull’ortofrutta, che abbia ovviamente carattere prettamente scientifico.
Di spazi, soprattutto in centro, ne abbiamo e anche la possibilità di investire sembra che non manchi a questo Comune. Potrebbe essere un ritorno al nostro maggior successo nel mondo. A mio parere non solo è doveroso farlo, per il rispetto della nostra storia, ma sarebbe sicuramente utile al rilancio del nostro centro e a caratterizzare questa città troppo spersonalizzata dalle recenti scelte politiche.
Urge però uno spazio di discussione che diventi, aperto, permanente e fuori dallo “stantio” governo (questo sì veramente stantio).
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