Può rilanciare la vasca come il Verdi fece decollare la movida. Ma serve affidarsi a professionisti del settore e a Cesena ce ne sono
Buona parte del futuro del centro passa dal Foro Annonario. Detto così e alla luce della situazione attuale non biasimo chi mi accusa di aver avuto un’insolazione.
Allora cercherò di essere più chiaro. Premetto che concordo con chi sostiene che serva un ventaglio di iniziative e non una sola. Ribadisco che il fitness per me non c’entra niente col centro. Però resto dell’idea che l’elemento principale debba essere il ritorno della vasca. Serve però un richiamo. E il Foro può essere per la vasca quello che il Verdi è stato per la movida.
Vi ricordate cosa era il centro di Cesena di sera? Un mortorio. Poi aprì il Verdi e le cose cambiarono, di punto in bianco. Non solo i cesenati smisero di andare in altre località, ma a Cesena, soprattutto nel fine settimana (ma non solo), arrivavano anche da altre città. E fu tutto un fiorire di locali
Il Foro invece potrebbe essere il volano della vasca che è un appuntamento preserale. Diciamo dalle 17/17,30 alle 20. Potrebbe essere il punto di ritrovo, come lo è il chiosco nelle sere d’estate. Di fatto la clientela sarebbe la stessa. Se decollasse va da sé che a trarne beneficio sarebbe tutto il centro. È difficile immaginare che le persone resterebbero chiuse dentro al Foro. Tempo permettendo, tornerebbero a percorrere le strade principali, così come succedeva una volta oppure nelle notti in cui la movida cesenate era in appuntamento irrinunciabile.
Ma nulla viene per caso. La struttura sarebbe l’ideale. Anzi, il top. C’è anche una piazza sufficientemente spaziosa. Per farla decollare però servono dei professionisti del settore. Gente che oltre ad essere capace ha anche un seguito. E a Cesena ce ne sono.
Uno dei più indicati sarebbe Luigi Di Placido, l’inventore del Verdi e, quindi, della movida. Ma non è l’unico. L’importante sarebbe non improvvisare e, ovviamente, creare le condizioni per fare in modo che degli imprenditori possano affrontare una nuova iniziativa.
È chiaro, tutte le cose nuove hanno un margine di rischio, ma, dal mio punto di vista, quella potrebbe essere un’iniziativa che se avesse tutti i tasselli al posto giusto avrebbe moltissime possibilità di riuscita.
Ci credo a tal punto che se fossi un amministratore comunale ci metterei un cip.
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