Il parterre sarà di altissimo livello. L'attesa è alta. Non bisogna deluderla per far diventare l'iniziativa il luogo dove confrontarsi per decidere le strategie per la Romagna
Che sarebbe stato un successo era ipotizzabile. Adesso il forum dell’economia deve consolidarsi e può farlo solo attraverso i contenuti. E quello è tutto in mano ai relatori che non dovranno fare passerelle, ma dare risposte concrete.
Mercoledì 27 settembre in fiera si terrà “Fattore R”, primo forum dell’economia della Romagna. Non c’è dubbio: può rappresentare un’occasione unica di confronto sulla situazione economico – finanziaria della Romagna. Il tutto esaurito è garantito. E sarà un parterre di tutto rispetto. Saranno presenti i più importanti stakeholder della Romagna. Ma non solo. Agli organizzatori richieste stanno arrivando anche dall’Emilia. Questo significa che si aspettano molto da questo appuntamento.
Non bisognerà deluderli, quindi dovrà essere bandita la normalità. Interessante di sicuro saranno i risultati che dell’Osservatorio sulla Romagna elaborato da Ernst & Young. Lo stesso ritengo si possa dire degli interventi di Enrico Giovannini e Jean Paul Fitoussi.
Ma il passaggio importante sarà la trattazione dei due temi del forum: il Fattore R: attrattività, competitività e crescita; infrastrutture e investimenti a supporto dello sviluppo. Di fatto sono i due grandi nodi attorno ai quali ruota lo sviluppo della nostra terra.
Di cose da dire e soprattutto da fare ce ne sono tante. Ma, partendo dal presupposto che dobbiamo smettere di guardarci l’ombelico, la domanda delle cento pistole è una: come dobbiamo fare per essere sempre più competitivi con territori come la Baviera?
Sì, perché questo deve essere il nostro obiettivo. Non tutto però viene per grazia ricevuta. La crescita va supportata. Non però in un’ottica localistica. Una volta ogni tanto dobbiamo andare oltre i confini comunali. È fondamentale avete una visione d’insieme, fare sistema.
Però serve essere estremamente chiari. I tatticismi devono restare fuori dalla porta. Gli imprenditori devono evitare di piangersi addosso, ma fare richieste che però non siano il libro dei sogni. La politica non deve fare comizi, ma dare risposte. Da questo punto di vista è logico che è molto atteso l’intervento di Stefano Bonacini, governatore dell’Emilia Romagna. Di solito è abbastanza concreto. Quel giorno dovrebbe sforzarsi ad esserlo un po’ di più.
In fin dei conti, a mio avviso, la concretezza è quella che fa la differenza fra un convegno e un forum. E la creatura della Fiera di Cesena ha la legittima ambizione non solo di essere un forum, ma di diventare il punto di confronto sulle necessità, e conseguenti elaborazioni, per far crescere l’economia romagnola.
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