Spostare i banchi in via IX Febbraio non creerebbe problemi al mercato e permetterebbe alla piazza di poter esprimere tutte le sue enormi potenzialità
Mai dire mai, ma credo che difficilmente cambierò idea sul fatto che sia necessario (se non fondamentale) una riforma del mercato ambulante dal punto di vista logistico.
Quello del mercoledì e del sabato è la nostra croce e delizia. Resta un appuntamento irrinunciabile, non tanto o non solo per acquistare. Ma anche per farsi una passeggiata tra i banchi di quello che rimane un centro commerciale a cielo aperto. Però è indubitabile che la lobby degli ambulanti in passato ha frenato la realizzazione del parcheggio più importante che si sarebbe potuto fare a Cesena: l’interrato tradizionale sotto viale Mazzoni. Una visione miope anche da parte dei commercianti stessi che, è vero, sarebbero andati incontro a disagi (anche se c’era un piano per procedere a stralci) ma poi avrebbero avuto enormi vantaggi.
Non vorrei che adesso fossero da freno a quella che ritengo la riforma più importante: l’eliminazione dei banchi da piazza del Popolo, spazio stupendo, ma che il suo utilizzo è sempre stato limitato (troppo) proprio dalla presenza del mercato ambulante.
C’è stato un momento in cui la piazza era una desolazione. Adesso sta crescendo e può diventare il punto nevralgico del centro. Soprattutto se funzioneranno un paio di operazioni, innanzitutto il rilancio dell’ex Foro Annonario. Quindi sarebbe (anzi, è) il momento giusto per togliere i banchi. Allo stato attuale mi viene da fare un paragone che può sembrare irriverente, ma che fotografa bene la situazione: avere i banchi in piazza del Popolo è come immaginare il mercato ambulante in piazza di Spagna a Roma.
Non è che il mercato ambulante debba andare da un’altra parte della città. Resterebbe dove è, con la differenza che si allungherebbe in via IX Febbraio, soluzione che (fra l’altro) sarebbe ad impatto zero sul traffico.
Ci sarebbero anche un vantaggio da non sottovalutare: molto banchi sarebbero più vicini al parcheggio multipiano. Inoltre non ci sarebbe soluzione di continuità con il lungofiume che qualcuno, prima o poi, si deciderà a valorizzare, a partire dall’area dell’ex distributore di fronte a Salaroli, spazio con un’enorme potenzialità, ma che ora è un’area di sosta quasi fatiscente.
In questo modo quindi piazza del Popolo non avrebbe più vincoli e potrebbe esprimere tutte le sue potenzialità. E, in sinergia con piazza Amendola e via Pescheria (da ristrutturare) diventerebbe il salotto della città. Che poi, è chiaro, andrebbe riempito di contenuti. Ma quello sarebbe l’ultimo dei problemi.
Questo post è stato letto 171 volte