L'intervento del sindaco dopo la visita del Papa
Un grande personaggio Papa Francesco che va oltre la singola convinzione religiosa. La sua visita ha fatto di Cesena diventare il primo ottobre 2017 una giornata storica per Cesena. Tra gli entusiasti c’è il sindaco di Cesena. Questo il suo intervento.
La visita di Papa Francesco ci ha regalato una giornata storica. Ognuno di noi l’ha certamente vissuta con sentimenti, visioni, approcci diversi, ma una cosa è certa: l’incontro con il Papa e, soprattutto, le sue parole hanno lasciato il segno.
Non era facile prevederlo (una permanenza di sole due ore poteva anche far pensare ad un approccio cesenate sin troppo rapido e forse frettoloso), ma la percezione comune – quella di un Papa dotato di una grande carica umana e di una dose di disponibilità ben oltre la media – lasciava ben sperare. E così è stato.
Sin dall’atterraggio a ridosso del Carisport, nel salutare due bimbi che lo attendevano con un mazzo di fiori e, soprattutto, con il loro carico di emozioni, il Papa ha dimostrato di essere totalmente consapevole di quanto per tutti noi fosse importante essergli vicini. Ed i suoi interventi successivi sono stati la conseguenza di questa consapevolezza.
Ed in fondo lo abbiamo dimostrato anche durante la visita.
Ognuno facendo la propria parte. Gli oltre 900 volontari all’opera da ben prima dell’alba, hanno garantito un’immagine di efficienza che ha reso orgogliosi loro stessi ed ancor più tutti coloro che si accalcavano lungo le strade e nelle piazze. Le Forze dell’ordine giunte da tutto il territorio e la Polizia municipale hanno garantito il rispetto di norme di sicurezza a volte opprimenti, ma necessarie, sempre con uno spirito accogliente e mai respingente. I tanti baristi ed operatori economici che hanno tenuto aperte le proprie attività (e che, in molti casi, neppure le hanno chiuse durante la notte), hanno dimostrato di “esserci a prescindere”, anche se qualcuno ha potuto contare su risultati economici premianti ed altri no.
Tutto ha funzionato alla perfezione – lo ha riconosciuto anche la Gendarmeria vaticana, congedandosi alla volta di Bologna – ed i piccoli problemi che pure ci sono stati, non hanno in alcun modo ridotto l’orgoglio d’appartenere ad una comunità come la nostra che, quando serve, continua a dimostrare di sapere fare squadra ed a lavorare a testa bassa sino a che tutto non è messo a punto.
Non concluderò, come forse dovrei, queste righe con un ringraziamento a coloro che sono stati protagonisti del nostro gioco di squadra. D’altra parte un elenco completo dovrebbe contenere centinaia di nomi ed ancora non sarebbe sufficiente.
Però già domenica, mentre erano accesi i motori dello smontaggio, abbiamo pensato che l’approccio “alla romagnola” sia il modo migliore per riconoscere il lavoro di tanti. E quindi già fra pochi giorni tutti coloro che hanno contribuito al nostro straordinario 1 ottobre di comunità, riceveranno un invito ad una piccola e sobria festa.
Lì rivivremo le emozioni della visita del Papa, mentre scorreranno le immagini di Tv 2000 e Tele Romagna (che ne hanno trasmesso la diretta) e i servizi di Resto del Carlino, Corriere di Romagna, Corriere Cesenate, CesenaToday, ecc., che hanno offerto un impegno informativo di dimensioni inaspettate. E questa volta i giornalisti non saranno chiamati a “raccontare” la festa, perché loro stessi ne saranno protagonisti, come merita chi ha lavorato tanto e bene per garantire un 1 ottobre che resterà nella nostra memoria collettiva.
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