Sono almeno sei le soluzioni percorribili. Alcune ipotesi a costo zero, altre invece no
Ribadisco: secondo me a Cesena non esiste il problema della sosta. Per come la vedo io l’offerta è più che sufficiente e quando arriverà anche il Sacro Cuore sarà risolto anche il problema della notte.
Ma, immagino, che il tema parcheggi sarà rilanciato anche nella prossima campagna elettorale. Ed allora cerco di analizzare tutte le possibili soluzioni che potrebbero essere fatte a Cesena. Ce ne sarebbero diverse e che si presterebbero a molteplici soluzioni. Quattro sono a raso e due interrati.
Col ragionamento parto da quanto Corrado Augusto Patrignani poco tempo fa ha detto al Carlino. Secondo il presidente di Confcommercio e pasdaran della sosta il problema emerge nei momenti di punta. Penso si riferisse ai prefestivi. Ed allora si possono prendere in considerazione quattro soluzioni.
Si può pensare di utilizzare la piazzetta pedonale di fronte alla chiesa di San Domenico (servirebbe una barriera con un timer) o aprire piazza Isei (andrebbe tolta la Ztl dalle 14 alle 19 dei prefestivi). Poi ve ne sono altre due. La prima è mettere a pagamento (quindi garantendo più turn over) solo nei prefestivi l’area (zona Ponte nuovo) dell’ex distributore, è di fronte a Salaroli. Di quello spiazzo non si parla quasi mai, ma è diventato piuttosto importante. Però andrebbe sistemato, a prescindere. C’è da rifare la pavimentazione. Fra l’altro una messa a regime potrebbe anche portare all’utilizzo come pubblico esercizio del manufatto ormai inutilizzato da anni.
Un’altra idea mi è venuta ieri quando ho visto che l’area dell’ex Gil che confina con la via Emilia era utilizzata per la sosta. Quella potrebbe essere una soluzione interessante. Quando i carabinieri si trasferiranno nella nuova caserma sarà una sorta di raddoppio della struttura di viale Bovio. In più di un’occasione si era parlato di aumentare i posti con un interrato. Quella sarebbe un’ipotesi quasi a costo zero.
Per i fans dell’interrato ci sono due possibilità. Una è viale Carducci e l’altra viale Mazzoni. Nel secondo caso bisognerebbe mettere in conto le proteste degli ambulanti. Per entrambe le soluzioni però va tenuto conto di due fattori: il costo dell’opera e la difficoltà di portare a reddito la gestione. È il motivo per il quale i privati che avevano fatto approfondimenti non hanno realizzato l’interrato in viale Carducci.
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