Intervento dei Liberaldemocratici
I Liberaldemocratici intervengono sul problema rifiuti. Tema molto caldo.
I rifiuti sono stati sempre fonte di gioie e dolori per gli enti locali: dalla contentezza per la vendita delle municipalizzate, e relativi maggiori fondi a disposizione, al dilemma di come far fronte verso gli utenti di costi sempre maggiori. Tesi tra gestione del consenso e obbligo di dare copertura per legge alla gestione dei rifiuti, gli enti locali sono scesi a compromessi di anno in anno sempre più fantasiosi, opera in cui sono coadiuvati dal regolatore (Atersir) e dall’appaltatore (Hera).
Superati gli Ato (Ambito Territoriale Ottimale) è giunta Atersir (Agenzia Territoriale per l’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti), una struttura suddivisa per provincia e coordinata al livello regionale. Atersir “è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, contabile e tecnica”, dove tra i suoi primi aspetti di presentazione lamenta la necessità di maggiori organici per far fronte alle nuove attività e competenze dell’ente: classico della letteratura burocratica, aumenta la complessità, quindi il fabbisogno di risorse, di nuovo aumenta la complessità, nella logica non di semplificare ma rendere sempre più ingarbugliata una matassa che alla fine attorciglia il tutto.
Atersir è l’ente che fa da intermediario tra committenza e appaltatore, supervisionando l’applicazione delle leggi in materia, stabilendo la congruità dei costi dell’appaltatore Hera, nonché dei ricavi cui l’ente locale Comune di Cesena deve far fronte per coprire il servizio, applicando le tariffe ai cittadini. Di fatto oggi Atersir è il notaio di eventi avvenuti 2 anni prima, questo il tempo con cui i costi di Hera giungono, rendendo il piano annuale economico finanziario preventivo un atto di fede. Aggiungiamoci la “complessità” nella formulazione delle voci di costo, vero paradiso della contabilità industriale applicata, il risultato è la “fòla” della trasparenza.
Ovvio che un sistema siffatto può reggere sino a quando l’economia regge e le tariffe aumentano poco fisiologicamente. L’utilizzo di cooperative per abbassarne i costi non basta più, neanche l’impiego del “volontariato remunerato”, vedi i “nonnini” dell’Auser. Il sistema entra in crisi, creando problemi sia all’appaltatore, che vede l’Unione dei Comuni del Forlivese (13) andare in autonomia con la ricostituzione di una società in house, perché è desueto dire municipalizzata; ma entra in crisi anche l’ente locale, con il Comune di Cesena, e pochi altri del circondario, che vorrebbero alzare le mani al cielo adducendo l’inevitabilità dei maggiori costi. Si rammenta che all’ente locale viene richiesto di essere attore di garanzia verso i propri cittadini, non notaio anch’esso al pari di Atersir, ruolo che deve interpretare fornendo trasparenza dei patti stipulati con l’appaltatore circa il servizio, le sue modalità, gli investimenti richiesti poi ribaltati in tariffa.
Come tutti gli enti locali, anche il Comune di Cesena si gioca una bella fetta di consenso politico su questi temi: il carico dei rifiuti, infatti, è da suddividere tra due grandi categorie di cittadini, le famiglie e le imprese. La Tari, al pari dell’IMU, non sfugge alla logica di non penalizzare troppo le famiglie, che sono il corpo elettorale più consistente. Del resto le imprese sono da anni sotto stress per la crisi, le loro associazioni non hanno più margini di negoziazione tariffaria col comune, se mai l’hanno avuta. Per questo stanno opportunamente facendo la voce grossa, chiedendo confronti pubblici sul tema. Speriamo vivamente che riescano nell’impresa negata alle opposizioni in Consiglio Comunale di Cesena, glielo auguriamo tutti quanti, assieme ai tanti comuni che si sono opposti, anche legalmente, agli aumenti tariffari.
Nel frattempo sarebbe utile approfondire il progetto dei cugini forlivesi di una gestione autonoma del servizio rifiuti: entrerà in azione ad inizio del 2018, e a metà dello stesso opererà in piena autonomia. Tra poco più di un anno si avranno i primi riscontri, ma il modello è mutuato da esperienze già positive in essere, quindi il visionarlo è possibile già ora. L’urgenza di farlo è legato al bando di rinnovo del servizio per Cesena e circondario, in regime di proroga da 7 anni, che Atersir ha difficoltà a redigere per la nota mancanza di risorse interne.
Ancor più, l’introduzione entro il 2020 della tariffa puntuale, che viene anticipata sottovoce come ancor più cara dell’attuale gestione, impone l’attenzione preventiva.
Su questo tema organizzeremo presto un incontro pubblico.
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